I pentastellati sostengono che il loro partito rappresenti una novità. Il M5S si inserisce invece nel giustizialismo tipicamente italiano, anzi è il principale partito di tutti i tempi, il più numeroso per quantità di sostenitori, ad abbracciare la persecuzione della corruzione, la protesta contro gli stipendi e contro i privilegi della politica come principale e praticamente unica tematica. E in questo il partito di recente fondazione viene particolarmente sostenuto da un sistema giudiziario come quello nostrano, che slegando il pubblico ministero dal controllo del potere esecutivo fa prevalere il potere giudiziario sugli altri poteri dello stato instaurando un condizionamento della politica ormai in essere da decenni. Ma se oggi il M5S è favorito da questo stato di cose, la situazione potrebbe cambiare in qualsiasi momento. È già cambiata tante volte!
Da proto comunisti veraci quali in realtà essi sono, i pentastellati ritengono che chiunque possa subentrare a chiunque in qualunque ruolo, che il semi analfabeta o l’inesperto possa amministrare un comune con milioni di abitanti soltanto perché sedicente onesto e che nessuno meriti di guadagnare di più dello stipendio base di un metalmeccanico. Ignoranza allo stato puro di una masnada starnazzante!
Quindi il M5S non è assolutamente una novità. Fondamentalmente batte un chiodo già battuto soprattutto da Italia dei Valori, alla quale è riuscito a sostituirsi immediatamente per la maggior presa nell’elettorato giovane dello stile scurrile e sinistrese e dall’umore innegabile di Grillo. Diciamo che con il CAZZO Grillo ha conquistato e fatto ridere. "Cazzo" e tutti a ridere.
I grillini rappresentano gli italiani più invidiosi, i forcaioli o giustizialisti per l’appunto e nient’altro. Dove sono le novità apportate dal M5S? Ecco, sinceramente non le vedo. Praticamente il M5S sostiene in tutto le scelte del governo Renzi e fa anche l’occhiolino al Sì referendario anche se si dichiara ufficialmente per il No.
Per la verità agli inizi il comico Grillo aveva esordito, affrontando egregiamente il tema della Banca d’Italia e del signoraggio, poi però insieme a un aumento vertiginoso del suo reddito annuo, scomparve anche ogni accenno al più grande scippo di tutti i tempi subito dal popolo italiano: la privatizzazione della Banca d’Italia. Che si sia venduto alle banche di Wall Street insieme al suo defunto socio Casaleggio? Sono in tanti a sostenerlo…
Successivamente per un certo tempo il guru Grillo ha visto nell’abbandono dell’euro e dell’UE una soluzione per gli italici problemi, di recente però ha fatto retromarcia e molti dei suoi seguaci non lo sanno ancora, abbandonando queste tesi non gradite ai poteri forti per inquadrarsi meglio nel suo nuovo e a quanto pare molto redditizio ruolo, in barba ai mentecatti farneticanti che pendono dalle sue labbra.
Banca d’Italia, euro no, euro sì, Ue no, Ue sì, jus solis sì, jus solis no, reato di clandestinità sì, reato di clandestinità no. Non sono in tanti a sapere quale sia l’attuale posizione del guru, ma non importa quello che lui dica, quel che conta è che parli, che guidi il gregge proto comunista da qualche parte, dovunque, anche al macello se del caso, che soddisfi la sua invidia mascherata da sete di giustizia: il gregge è pronto a sostenere oggi qualcosa e domani esattamente il contrario senza minimamente accorgersi della palese contraddizione.
Questi grillini che non hanno niente di nuovo da dire, perché ergersi a giudici dell’operato degli altri non è una novità e perché è risaputo che chi lavora può sbagliare, si indignano tra l’altro ogni volta che qualcuno non li asseconda nelle loro assurde convinzioni. Mi è piaciuto molto il riferimento di Ricky Filosa alla caccia del grillino come gioco alternativo e addirittura più divertente del Pokemon. In effetti quando ho pubblicato la notizia della singolare decisione tipicamente proto comunista della giunta comunale di Livorno di requisire le case sfitte o vuote per far fronte alle impellenti attuali esigenze abitative, ne ho pescati un bel po’ di Pokemon… scusate, di adirati grillini.
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