Nel mondo strano della politica accadono cose che definire assurde sarebbe come chiamare venticello un tornado. Può infatti anche capitare che il politico, che attualmente sbraita e si consuma in sceneggiate per la trasparenza, debba essere invitato a presentare il 730.
Giorni or sono infatti il Presidente del Senato, dopo uno scambio di missive con il tesoriere del Sel nelle quali si richiamavano norme su norme, ha scritto a Grillo invitandolo a presentare, appena possibile, la dichiarazione dei redditi comprensiva dei fondi inerenti la gestione del m5s.
Ritengo che, per la tanto decantata ed invocata trasparenza, non ci doveva essere bisogno di tale invito, ma così stanno le cose. Può trattarsi di una banale dimenticanza.
Non stupisce, però, solo il fatto che proprio l’alfiere della "trasparenza" debba essere richiamato all’ordine, ma anche che di tanti politici altolocati solo uno si sia accorto della "dimenticanza" di Grillo. Che siano tutti assenti, distratti oppure impegnati a cercare di rimpinguare i vari D.L. con gli articoli più disparati, al fine di agevolare amici e/o compari di merenda?
Giorni or sono, infatti, Napolitano ha richiamato il capo del governo in quanto la bozza del decreto sulla Pubblica amministrazione conteneva norme di ogni tipo e razza che nulla avevano a che vedere con l’oggetto del decreto stesso ma che sicuramente, mi si permetta di peccare, avrebbero procurato beneficio a molti. La suddetta bozza è stata poi corretta e gli articoli ridotti da 123 a 29 e le pagine da 98 a 35. Che dire, brutta figura!
Perchè sprecare tempo e denaro quando ci sono cose più urgenti da fare e da controllare?
Tornando alla trasparenza, c’è da osservare che per Grillo è un periodo non tanto felice: infatti è tornata di attualità la notizia data dall’imprenditore Lello Liguori secondo il quale Grillo, per i suoi spettacoli, riceveva gran parte del compenso in nero. E’ proprio vero che quando si urla tanto e si fanno tante sceneggiate qualcuno può "scocciarsi" e dare un po’ fastidio, magari solo per il gusto di farlo.
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