Beppe Grillo arriva, a sorpresa, alla Camera dei Deputati. Giunto in taxi, il leader del Movimento 5 Stelle ha incontrato i suoi parlamentari, prima a Montecitorio e poi anche al Senato. Grillo nel primo pomeriggio ha raggiunto nel suo studio Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera, al secondo piano del Palazzo. All’incontro presenti anche i deputati Paola Carinelli e Danilo Toninelli.
Presenti diversi cronisti, che però erano in attesa di Silvio Berlusconi. Tanto che il Cav e Grillo si sfiorano alla Camera, quando l’uomo di Arcore percorre i corridoi del primo piano per andare alla riunione dei gruppi di Forza Italia. Un istante dopo Beppe Grillo esce dall’ufficio del vicepresidente Luigi Di Maio dove ha incontrato i vertici del gruppo M5s. Faccia a faccia sfumato per pochi secondi.
La riunione con Di Mario e altri deputati grillini è servita per fare il punto sulle riforme prima del prossimo incontro di lunedì con il premier Matteo Renzi. Anche se all’incontro col premier Grillo non ci sarà: “Non ci vado io. Ci vanno i soliti, loro sono più competenti e meno emotivi", spiega ai cronisti presenti. "Vanno Di Maio e Toninelli. Loro sono molto più specifici della materia, hanno seguito la legge elettorale".
E a proposito di riforme: "Le appoggeremo o non le appoggeremo, dipende da cosa proporranno", ha detto. L’Italicum "ha dei caratteri di incostituzionalità. Noi vogliamo le preferenze e vogliamo discutere di questo". "La nostra proposta è nei confini della Costituzione". Comunque “in Italia non c’è democrazia. Togliamoci l’idea che questo paese sia democratico. Con questo sistema non ci sono speranze".
Grillo torna a ribadire che di Renzi lui proprio non si fida. “Forse è un inconsapevole, e sarebbe ancora peggio. Come Scajola che non e’ un delinquente, e’ inconsapevole dell’inconsapevolezza. Invece Renzi e’ andato un po’ oltre l’inconsapevolezza". "Puo’ darsi che Renzi ci creda. Ma e’ usato dai grandi poteri finanziari. E’ si vede che e’ usato”.
Lasciando la Camera il comico genovese commenta il discorso fatto da Renzi a Strasburgo, che definisce un discorso “carino”, ma “fatti zero”. “Avrei voluto che parlasse del fiscal compact e invece nemmeno una parola".
Il risultato del Movimento alle Europee? "Noi non potevamo vincere, non ce lo avrebbero permesso. Finiva l’Europa. Il motivo della sconfitta? Non lo so, forse la paura, o le persone che dovevano votarci non sono andate, forse l’informazione mistificante e i messaggi terrorizzanti".
Arrivando in Senato, altre dichiarazioni di Beppe: "Sono molto soddisfatto, ho un gruppo coeso. Un bel gruppo. Nonostante le strane voci che mettete in giro di un movimento staccato. Si sono staccati tutti, noi siamo quelli che sono rimasti integri".
"Io arrivo da Strasburgo, sei ore di macchina, però il gruppo e’ fantastico, sono bravi, sono uniti, ho trovato un bel clima là". "Poi siamo in tutte le commissioni, un successo pazzesco, ragazzi”.
PERSO PERCHE’ NIENTE TV? FALSO E’ "falso" che "il M5S ha perso le elezioni perche’ non e’ andato piu’ spesso in televisione". "La televisione ci ha tolto voti perche’ ha omologato i nostri parlamentari alla Bonafe’ o alla Picierno. La televisione non ha memoria, non consente di approfondire, e’ il contrario della strategia comunicativa del M5S. E’ stato un errore andarci che non sara’ piu’ ripetuto". E’ quanto si legge in un post dal titolo "Leggende metropolitane" pubblicato sul blog di Beppe Grillo.
IL FUORIONDA Video esclusivo su Corriere.it: un fuorionda raccolto alla festa del consolato Usa a Milano per la celebrazione della Festa dell’Indipendenza, nel quale Beppe Grillo sembra riferirsi al premier Renzi, pur non nominandolo, e lo definisce "un bambino presuntuoso". "Prima non rappresentava un c… – dice Grillo, che non sa di essere ripreso -. Adesso rappresenta dieci milioni, allora adesso ci colloquiamo". "Fa il bambino, fa il presuntuoso", aggiunge Grillo, e, riferendosi alla lettera del Pd al M5S: "da’ il compitino".
RICEVIMENTO CON AMBASCIATORE USA In serata, per Beppe Grillo la partecipazione al ricevimento a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, per la celebrazione del 4 luglio, festa dell’indipendenza statunitense.
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