Che succede nel Movimento 5 Stelle? Dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte tenutasi lunedì sera, tutto tace. Una replica di Beppe Grillo all’ex premier era attesa nelle scorse ore, ma non è arrivata. Non ancora. Silenzio.
A poco meno di 24 ore dalla mossa di Conte, non si registrano né passi avanti né passi indietro. Dopo la conferenza stampa, Grillo secondo alcune fonti avrebbe risposto immediatamente, con un video sui social. Invece nulla. Si racconta che il suo silenzio sia frutto di una mediazione tra lui ed alcuni big del partito. Il Garante, sottolineano, era “fuori di sé”; il video che aveva intenzione di girare chiudeva ogni porta – raccontano i beninformati – con una risposta a muso duro, durissimo, all’ex premier.
“Sono giorni complicati per il M5S”, ammette il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, in un post su Facebook. E aggiunge: “Dai momenti di difficoltà arrivano sempre grandi svolte e innovazioni. Beppe Grillo e Giuseppe Conte sono complementari. Sono due grandi personalità che fanno parte integralmente della storia del M5S”. Su Twitter anche il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia dice la sua a proposito dello stallo creatosi nel Movimento: “Tutti speriamo che si trovi intesa per il M5S. Tuttavia è bene notare che da una settimana si parla della diatriba Conte-Grillo sul nuovo Statuto. Tuttavia nessuno ha visto lo Statuto. Forse sarebbe opportuno fermarsi tutti un attimo e ‘vedere le carte'”.
Infatti, parlamentari e attivisti sono in attesa – non senza qualche nervosismo – di leggere le carte: in questo caso, la bozza del nuovo Statuto. Ma le nuove regole, che Conte stesso aveva annunciato di voler condividere con vertice e base, non sarebbero ancora state inviate ai legittimi destinatari. In atto “non c’e’ nessuna sfida”, spiegano fonti qualificate confermando che neanche al reggente, Vito Crimi, e’ stato ancora consegnata la versione definitiva del nuovo Statuto. Ne discuteranno Conte e Grillo, prima. E il ‘mood’ nella galassia pentastellata e’ che meno tempo si perde per cominciare a lavorare e meglio e’. Anche perché la verità, affermano, è che “tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte hanno ragione tutti e due”. Forse è vero. Ma il leader del Movimento deve essere uno e uno soltanto.