Il nuovo simbolo, con la scomparsa del nome di Beppe Grillo, "è un pit-stop. Noi abbiamo fatto il cambio gomme, gli altri resteranno presto senza benzina". Lo sostiene Gianroberto Casaleggio, in una intervista alla Stampa. E alla domanda su quale sarà il capo futuro del Movimento, sostiene che non sarà né Di Maio, né Di Battista: "Nel M5S non esistono né Garibaldi, né Mazzini, né tantomeno un Cavour. Il leader del M5S è l’M5S stesso, non sono importanti i nomi, ma i programmi e la partecipazione. Non è una partita di tennis o di calcio in cui si vince o si perde. Come cantava Gaber Libertà è partecipazione. Il nostro obiettivo è la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica, la democrazia diretta senza leader".
Sottolinea che è giusto che un movimento si affranchi dal fondatore "altrimenti si rischia di non sopravvivere. Guardi cosa è successo a Berlusconi". E precisa che con Grillo "ci sentiamo spesso e ci vediamo qualche volta durante il mese, a Milano o a Genova. Non c’è un metodo, se non quello di condividere le idee e quando necessario prendere delle decisioni". E per decidere le priorità dell’agenda politica? "Vale lo stesso discorso fatto per i candidati, se possibile rafforzato. I cittadini devono scegliere priorità e metodi di intervento. Non possono essere calati dall’alto dal politico di turno". Quindi assicura che Rousseau, il sistema operativo digitale per la gestione del Movimento, arriverà: "E’ in ritardo, lo so, ma arriva".
AMMINISTRATIVE "Il mio pronostico è che miglioreremo ovunque il risultato delle precedenti elezioni comunali. Cercheremo di arrivare comunque al ballottaggio e vincere. Sono già state fatte ottime scelte come Chiara Appendino a Torino, Patrizia Bedori a Milano e Massimo Bugani a Bologna. In futuro verrà votato online il candidato sindaco di Roma. Nel 2016 andranno al voto 1283 comuni grandi e piccoli, il Movimento 5 Stelle cercherà di essere presente in ogni comune con una lista".
CANDIDATI Conferma che la Rete è uno strumento efficace per selezionare i candidati: "Certo, non ho mai cambiato idea. Penso alla Rete come a un’intelligenza collettiva. Oggi sono iscritte al Movimento 5 Stelle circa 180mila persone, in continua crescita. Finora ci sono stati pochi casi di candidati, sui 1600 eletti nelle istituzioni, rivelatisi inadatti in seguito alle votazioni on line". Dove si vede tra cinque anni? "I miei interessi principali sono la Rete e i cambiamenti che può portare nella realtà quotidiana. Tra cinque anni, come ora, mi occuperò di questo, anche in termini professionali, da consulente. Passerò più tempo con la mia famiglia e i miei amici. Potrò anche curare un piccolo bosco abbandonato che ho comprato negli anni in Canavese".
CRISI "La crisi non è per nulla archiviata, bisognerebbe chiederlo alle persone che hanno perso il lavoro, che non riescono più a pagare il mutuo o che per curarsi devono rivolgersi alla sanità privata con costi insostenibili dopo i tagli del governo. Quanto ai valori, la solidarietà, la conservazione dell’ambiente, il superamento del totem del denaro e dell’arricchimento a qualunque costo purtroppo non sono presi ancora in considerazione dalla politica".
REDDITO CITTADINANZA Della proposta del presidente dell’Inps Tito Boeri simile al reddito di cittadinanza di M5S commenta: "Lo considero l’ennesimo depistaggio al ribasso, come quello di Michele Emiliano, il governatore della Puglia. Il M5S ha presentato una proposta di legge sul reddito di cittadinanza che nessun apparato del sistema vuole, dal governo, ai partiti, ai sindacati. Il reddito di cittadinanza ci è stato chiesto dalla Ue da molti anni , in Europa non è presente solo in Italia e in Grecia, consente una vita dignitosa a chi è privo di reddito, in attesa di trovare un’occupazione. Non è, come vorrebbe la propaganda governativa, assistenzialismo, ma un aiuto temporaneo a chi è in difficoltà, e si perde se si rifiutano tre proposte di attività. La copertura di circa 15 miliardi per un assegno mensile di 780 euro, in assenza di altri redditi, è stata trovata ed è documentata sul nostro sito".
TERRORISMO Come si affronta il terrorismo islamico? "Come abbiamo detto in parlamento. Più spesa per l’intelligence, no agli affari con i paesi collusi come l’Arabia Saudita, no alla possibilità per l’Isis di continuare a vendere petrolio, con un ricavo annuo di 500 milioni". Sostiene che si è al "ritorno degli imperi centrali: allora la Germania, oggi l’Europa; l’impero Ottomano, la Russia. Cambiano le alleanze ma il punto vero è che in Medio Oriente abbiamo tracciato i confini con il righello. E ora la storia ci presenta il conto" e "le migrazioni sono un effetto. Bisogna eliminare le cause. Quindi le guerre, la spoliazione delle materie prime e dello stesso territorio dei Paesi da cui arrivano i migranti, bloccare la vendita di armi e incentivare gli investimenti nei Paesi coinvolti. Per chi arriva vanno poi accelerate le procedure di riconoscimento, che superano spesso i due anni. Ci dovrebbe essere il riconoscimento dell’asilo entro i 30 giorni dalla presentazione della domanda, con una decisione nei successivi tre giorni su chi è profugo e chi è clandestino, e inoltre bisognerebbe eliminare il regolamento di Dublino che impone al profugo di rimanere nel Paese di prima accoglienza. Ciò gli impedisce di muoversi liberamente nell’area Ue, con il risultato che la maggior parte di loro arriva e rimane in Italia e in Grecia".
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