Sono 31 i parlamentari, tra deputati e senatori, che rischiano l’espulsione dal Movimento 5 Stelle dopo avere detto no, o essere risultati assenti, alla fiducia a Mario Draghi. Nel Movimento è piena crisi, si avvicina ora dopo ora una scissione che non sarebbe affatto indolore.
“Sono stato appena espulso dal M5S, mi è appena arrivata una mail dal capogruppo”, fa sapere il deputato Andrea Colletti, ormai ex M5S. “Mi dispiace ma ne prendo atto – dice a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 -, non sono rancoroso nei loro confronti, non dico che sia stato giusto espellermi, ma lo capisco”.
Cosa faranno gli espulsi adesso? “Dobbiamo fare tutti insieme una opposizione seria a questo governo”. Di Battista? “Potremmo dire che lui è vicino a noi, ma prima dovrei sentirlo per poterlo confermare”.
Proprio Alessandro Di Battista, intanto, raggiunto dall’Adnkronos, ha smentito contatti con Italia dei Valori per l’uso del simbolo del vecchio partito di Antonio Di Pietro, sospetto avanzato da fonti M5S: “Invito i miei ex colleghi a non mettere in giro, tra l’altro senza nemmeno metterci la faccia, voci false sul mio conto. Patti chiari e amicizia lunga”.
“Sono uscito dal Movimento – ha proseguito -, vivo la mia vita, non mi occupo di correnti, scissioni, nuove forze politiche. Ho solo idee diverse dalle vostre. Rispettatele senza comportarvi da infantili avvelenatori dei pozzi. State al governo? Occupatevi della classe media e della piccola e media impresa. Non di me”.