"Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim’ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006". Così Beppe Grillo in una intervista al Corriere della Sera spiega perché non farà comizi in occasione delle prossime elezioni amministrative. E spiega che andrà in tour "non come prima: ho dei sostituti meravigliosi. Il Movimento non è una cosa che possiamo gestire solo io e Casaleggio, siamo cresciuti, abbiamo altri numeri".
"Sono sempre contrario ai talk show, ma ognuno è libero di scegliere il da farsi. Alla tv credo meno perché siamo un Movimento nato in Rete, però capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io".
Della Lega Nord in crescita nei sondaggi dice: "Sinceramente non so dove Salvini possa arrivare. Decideranno gli elettori. Io non ho niente contro Salvini, se decideranno di seguirlo terranno presente anche che la storia della Lega è diversa dalla nostra. La Lega è stata al governo, è artefice del patto di Dublino e ha investito fondi in Tanzania. La gente è confusa, andiamo sul palco e diciamo tutti la stessa cosa, ma noi abbiamo sempre fatto le cose che abbiamo detto".
A proposito del suo incontro con Mattarella, parla di dialogo aperto con il presidente della Repubblica: "E’ difficile valutare un incontro come una seduta psicoanalitica. In questa occasione Mattarella mi è sembrato una persona gentile, sensibile ai temi del Movimento, dalla lotta alla corruzione, alla mafia – che ormai è cambiata, è diventata quasi a norma di legge, 2.0 -, al reddito di cittadinanza, su cui sembrava molto d’accordo. Abbiamo speso tempo per far capire al presidente che non sono come mi descrivono, quello che urla, e credo sia rimasto piacevolmente sorpreso". Dunque con il nuovo capo dello Stato “è già un buon inizio. Lui ovviamente deve essere al di sopra delle parti, mi sembra un garante della Costituzione molto preparato, anche se non sta a me giudicare".
Grillo apre al confronto su due dei temi centrali nella strategia del Movimento 5 Stelle: “Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul reddito di cittadinanza e la riforma della Rai. Io auspico tutte le convergenze del mondo. Bisogna capire che la povertà va affrontata come una malattia, non come un reato. Se ci sono proposte, siamo aperti a qualsiasi discussione. Noi il reddito di cittadinanza vogliamo farlo e vogliamo che sia chiaro che il merito è del M5S". Il leader pentastellato apre anche sulla riforma della Rai: "Su Rai e reddito di cittadinanza dialoghiamo con tutti, anche con il Pd. Ma ci deve essere onestà intellettuale". In particolare spiega sul reddito di cittadinanza che la proposta di M5S, del costo di 15,5 miliardi, prevede che chi ne usufruisce segua "un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito" e "i soldi li troviamo. Spendiamo 45 miliardi per gli armamenti, 20 per la formazione professionale. Poi c’è il gioco d’azzardo e le persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei…".
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