Dopo il flop alle recenti comunali, dalle quali i Cinquestelle sono tornati con il carniere vuoto, Parma, prima e per ora unica citta’ capoluogo di provincia amministrata dagli amici di Beppe Grillo, e’ ancora di piu’ la ‘Stalingrado del Movimento 5 Stelle’. Ma e’ proprio qui che, all’indomani della prima sconfitta elettorale della storia del movimento, si e’ aperta la prima crepa, nell’amministrazione parmigiana fin qui graniticamente coesa.
Mauro Nuzzo si e’ dimesso dalla presidenza della commissione cultura del consiglio comunale dopo la riunione di maggioranza di ieri. Ufficialmente, il diretto interessato parla di un normale avvicendamento per dare la possibilita’ ad un collega di fare esperienza, un po’ come vogliono fare in Parlamento i capigruppo alla Camera e al Senato. In realta’ l’addio di Nuzzo, nasconde la prima vera grana politica interna, che Federico Pizzarotti (che da poco ha festeggiato il suo primo anno da sindaco) si trova ad affrontare, dopo che la sua squadra lo aveva monoliticamente seguito come un sol uomo anche nelle scelte piu’ difficili ed impopolari.
In una delle ultime sedute del consiglio comunale, Nuzzo aveva avuto un vivace scambio di opinioni con l’assessore alla cultura Laura Ferraris. L’oggetto del contendere era la decisione della giunta di non confermare, per il 2013, il festival della Poesia di Parma, una manifestazione che, in otto edizioni, si era ritagliata un certa attenzione fra gli appassionati e che e’ stata la prosaica vittima di un bilancio non semplice da far quadrare, anche alla luce dei debiti ereditati dalla precedente amministrazione, travolta dalle inchieste giudiziarie.
Nuzzo avrebbe cosi’ pagato con le dimissioni, votate ieri sera all’unanimita’ nella riunione di maggioranza, il braccio di ferro con l’assessore, dopo che anche alcuni colleghi consiglieri ne avrebbero richiesto un passo indietro. Nella stessa riunione, peraltro, non e’ stato deciso chi sara’ il suo successore.
Il diretto interessato, in realta’, nega che le sue dimissioni abbiano un significato politico. ‘Io sono sereno – ha detto – e avevo intenzione di fare questo passo gia’ un paio di mesi fa. E’ giusto un avvicendamento alla guida della commissione dove io restero’ comunque membro per dare il mio contributo. Non c’e’ nulla di piu’. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo’.
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