L’italiano "è riconoscibile come la lingua della simpatia". Lo sostiene l’ex ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, da poco eletto alla presidenza della Società Dante Alighieri (“mi sono appena insediato, trovando una Società dalle tradizioni antiche, ma vitale”), in una intervista al Messaggero nella quale rivendica per l’idioma del Bel Paese un "enorme patrimonio di ital-simpatia. E’ una simpatia per l’Italia, per la sua cultura, la lingua, la musica, il design, lo stile, il modo di vivere italiani. Come spiegare, altrimenti, il mistero del perché l’italiano sia la quarta lingua più studiata tra gli stranieri nel mondo? Succede per lo stile di vita. E’ il piacere della bellezza prima che dell’utilità. Un certo consumismo tende a sopprimere il valore della bellezza. Ma una vita senza bellezza diventa disumana e si spegne. È la bellezza delle città italiane, della nostra arte, del nostro modo di vivere. C’è un umanesimo italiano, un nostro genio. Non lo dico con retorica. Uso un tono basso. Parlo di un umanesimo pratico e vissuto. Un’opportunità per l’Italia, se saprà coglierla. Penso, per esempio, al prossimo Giubileo: che questa Roma sia all’altezza del suo nome evocativo nel mondo".
Il fatto che governi e istituzioni italiane siano poco consapevoli del valore internazionale della lingua italiana, che quest’anno festeggia 1.055 anni di vita, "è qualcosa che mi stupisce”, confessa Riccardi, “ma la questione è molto giusta: non investire sulla lingua è non investire su tutta la ricchezza italiana. In un certo senso è come volere un Paese muto".
Riccardi annuncia il suo impegno volto a "rafforzare l’italofonia, il ponte fra lo stile di vita italiano e il mondo che ama la nostra lingua" anche con una conferenza internazionale per l’italofonia: "Una delle mie proposte va proprio in questo senso e intendo approfondirla molto presto coi miei collaboratori: rafforzare lo spazio dell’italofonia". Secondo Riccardi "l’italiano ha bisogno di nuovi ponti per la sua diffusione e il suo approfondimento nel mondo. Noi abbiamo la grande possibilità della Dante nel mondo: più di quattrocento sedi – alcune con strutture molto solide come a Buenos Aires in una sessantina di Paesi. Sono i cardini della nostra vita nel mondo".
Andrea Riccardi vede il Papa come “il più grande testimonial della lingua italiana nel mondo. La Chiesa cattolica è l’unica organizzazione internazionale in cui la lingua italiana è la lingua franca. Questo è un fenomeno molto interessante, che si connette con il valore universale di Roma”.
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