‘Incoerente-sleale-stampella della sinistra’: l’annuncio della nascita della creatura montiana ha scatenato l’ira del Pdl da cui e’ salita una ondata di sdegno e di veleno contro il Prof reo di intralciare il cammino elettorale del centrodestra.
‘Dietro qualche candidatura moderata si nasconde un disegno di alleanza con la sinistra’, ha attaccato Angelino Alfano rilanciando l’atto di accusa di Silvio Berlusconi che anche oggi aveva puntato l’indice contro Monti: ‘Con la salita in campo, ha rinunciato a quel ruolo super partes che gli era stato affidato mettendolo a capo di un governo tecnico sostenuto dalla maggioranza parlamentare e dall’opposizione parlamentare”. Quindi l’affondo del Cav con il marchio della incoerenza e slealta’ sulla pelle del Prof: una scelta, la sua ‘non coerente con l’impegno che lui stesso aveva divulgato a piu’ riprese, dicendo che non si sarebbe mai candidato’. ‘Soprattutto – ha proseguito Berlusconi – in questo caso lui si candida contro le due forze politiche che lo hanno sostenuto per un anno al governo’. Parole come pietre che l’ex premier ha pronunciato nel pomeriggio (mentre e’ saltata la preannunciata intervista serale al Tg1 probabilmente perche’ superata dagli eventi) nel suo tour mediatico presso Tv locali (emittenti di Alto Adige, Abruzzo Marche e Lombardia). Una strategia comunicativa ‘federalista’ finalizzata a raggiungere, comunque, gli elettori dopo che la Rai lo ha ‘silenziato’. In ogni caso, se l’azienda pubblica gli ‘mette il bavaglio’, non si dara’ per vinto – ha fatto sapere – e andra’ in giro per l’Italia a far comizi. La sfida ormai e’ diventata rovente: la presenza di Monti e’ decisamente ingombrante, e il Pdl e’ pronto a battersi fino all’ultimo sangue. Come dimostra la mitragliata del Pdl seguita alla conferenza stampa del Prof.
Sandro Bondi ha tuonato contro chi ‘in un colpo solo ha usurpato la fiducia degli italiani e dei partiti’ con la sua ‘promessa da marinaio di non schierarsi politicamente’. L’unica emergenze per Monti era mantenere la poltrona’, e’ lo sberleffo di Ignazio La Russa fondatore di Fratelli d’Italia. Da Monti ‘uno schiaffo a Napolitano e uno al Parlamento’, ha sentenziato Anna Maria Bernini; con Fabrizio Cicchitto che ha messo in luce la ‘totale confusione di ruoli’. Mentre Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) ha chiuso il sipario: ‘Finita la farsa del governo tecnico’.
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