Continua a tenere banco, all’interno del dibattito politico, il tema del referendum costituzionale d’autunno. I partiti se le stanno dando di santa ragione da diverse settimane, immaginiamoci cosa potrà accadere quando la campagna referendaria entrerà nel vivo. Il premier Matteo Renzi continua a sostenere il referendum, ovviamente, e durante l’estate ha girato diverse zone d’Italia per cercare di convincere gli elettori, tutti, anche quelli di centrodestra, della bontà della riforma. Ma il No tira, le opposizioni si fanno sentire, il M5S non molla e durante tutta l’estate ha riempito le piazze, anche con la presenza di Beppe Grillo, per urlare il proprio No al referendum. Se poi considerate che Renzi deve fare i conti anche con il fuoco amico, ossia quello che gli arriva dalla minoranza interna al Pd, capite bene che per il premier-segretario sarà davvero un autunno caldissimo.
Il fuoco amico è quello dei vari Cuperlo, Bersani, Speranza. E di Massimo D’Alema, naturalmente, che negli ultimi giorni non perde occasione per tirare frecciate al capo del suo partito. Renzi la prende con ironica diplomazia: "Credo che D’Alema abbia tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ha avuto in passato opinioni diverse, ha cambiato idea. Chiedetegli perche’, ma a me seguirlo interessa relativamente. Forse – ragiona Renzi parlando a Rtl – D’Alema e Berlusconi immaginano una grande Bicamerale, sono 30 anni che ne parlano. Tra D’Alema e Berlusconi e’ la storia di un grande amore che va rispettato”.
Intanto però Baffetto non resta mica con le braccia incrociate, anzi. Lunedì prossimo, al cinema Farnese di Roma, è prevista alle ore 14 la riunione nazionale dei comitati del centrosinistra per il No al referendum costituzionale. Chi promuove l’incontro? Massimo D’Alema, naturalmente, e sarà proprio lui ad aprire i lavori con un suo intervento. Verrebbe da chiedersi cosa ci faccia ancora D’Alema nel Pd. ItaliaChiamaItalia lo scriveva tempo fa: l’opposizione più dura nei confronti di Renzi arriverà dall’interno del Pd. Avevamo ragione.
Il continuo remare contro di D’Alema però sta iniziando a infastidire sul serio gli uomini del premier. Dario Nardella, sindaco di Firenze e – non potrebbe essere altrimenti – renziano doc, non ci sta e lo dice chiaro: “io non voglio lasciare il Paese a D’Alema”. Nel corso di una intervista radiofonica sottolinea: "I principali protagonisti del fronte del No sono D’Alema, Berlusconi, Salvini e Brunetta. Queste cose dobbiamo dirle". Pero’ io "non voglio lasciare il Paese in mano a D’Alema e Brunetta, perchè ci siamo fatti il mazzo per rimetterlo in piedi e francamente non lo voglio far demolire da chi ha dimostrato di non essere in grado di salvarlo".
Il premier comunque è instancabile, disposto a tutto. "Noi – dice Renzi – abbiamo fatto la riforma che prevede risparmi e un Paese piu’ semplice. Credere che D’Alema e Berlusconi possano, nella prossima legislatura, fare una riforma della Costituzione è come credere alle sirene nel Mediterraneo". Chiarissimo il riferimento a un parlamentare del Movimento 5 Stelle convinto che le sirene esistano davvero (sigh!).
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