Si parla tanto di auto elettriche e a zero emissioni. Però, qui in Italia, la cosa appare come un film fantascienza. In primo luogo, la nostra industria automobilistica va forte con il motore a scoppio ma è indietro con quello elettrico. Dunque, deve riconvertire la sua produzione. Per riconvertire la produzione, servono lauti investimenti. Le industrie italiane saranno disposte a fare ciò?
In secondo luogo, se ci sono le auto elettriche, ci debbono essere punti nei quali i loro piloti possano fare rifornimento. Qui in Italia, questi punti sono ancora troppo pochi. Ad oggi, un proprietario di auto elettrica che volesse farsi un viaggio da Mantova a Messina (in auto) avrebbe molte difficoltà. Farebbe meglio ad avere un’automobile ibrida. Questa difficoltà non si risolverà in poco tempo. Anzi, ci vorranno anni.
Oltre a ciò, se si vogliono abbattere le emissioni di CO2, serve una politica energetica, la quale ancora oggi manca. La nostra energia elettrica è prodotta in larga parte da combustibili fossili. Inoltre, noi viviamo in un paradosso. Infatti, abbiamo detto no all’energia nucleare ma importiamo energia elettrica da Paesi come la Francia, energia che è prodotta da centrali nucleari.
Non abbiamo fatto nulla di alternativo per poter cambiare le cose ed essere autonomi sul piano energetico. Questo ed i costi per la ricerca sull’energia “green” incidono non poco sulle bollette della luce. Sono i famosi “oneri di sistema”.
Insomma, ad oggi, siamo di fronte ad una vera utopia, un’utopia che potrebbe farci molto male, tenendo conto del fatto che Paesi come la Cina vanno avanti spediti, producendo energia elettrica anche con centrali a carbone ed inquinando. Ergo, noi dobbiamo fare sacrifici per l’ambiente e gli altri possono fare quello che vogliono.