Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus e a proposito del terremoto ha espresso il suo fastidio nei confronti di chi chiede continuamente interventi da parte dello Stato: “Noi siamo un popolo strano, invece di ringraziare e di predisporsi all’apprezzamento delle cose che ci vengono date, iniziamo a richiederle con maggiore insistenza e maggiore velocità, dimenticando che quelle cose in punta di diritto non ci spettano”.
“Va bene che calamità naturale debba costringere lo Stato oltre a sobbarcarsi i soccorsi, l’aiuto alle popolazioni, la ricostruzioni di scuole, strade e acquedotti, oltre all’intera rete degli uffici e dei servizi pubblici, ma è passata dall’80 in poi anche l’idea che lo Stato debba contribuire, se non farsi carico per intero, anche alla ricostruzioni delle abitazioni civili. Questo ha portato ad intendere che lo Stato ha il dovere di dare queste cose. Così nascono una serie di polemiche da parte di persone che hanno voluto decidere insieme ai sindaci di rimanere a quelle altitudini sotto le tende, perché si sapeva che le casette di legno che loro avevano richiesto ci sarebbe voluto qualche mese per ottenerle, non hanno voluto i container, non si sono voluti trasferire con una diaria garantita dallo Stato presso parenti e non si sono voluti trasferire nei grandi alberghi del litorale pescarese. Poi arriva la nevicata storica e dicono che sono sotto alla neve con le tende. E’ la logica conseguenza di una scelta che hanno fatto le popolazioni con i sindaci, non vedo perché si debbano dare su questo responsabilità al Governo. E poi mi dovete dire dove sta scritto che lo Stato deve concorrere alla ricostruzione delle civili abitazioni. Lo Stato dovrebbe fare un’altra cosa, obbligare le persone a fare delle assicurazioni e dedurre dalle dichiarazioni dei redditi questi importi. L’italiano attraverso il Movimento Cinque Stelle ha trovato una sponda salvifica, perchè l’italiano vuole sempre che siano gli altri a riformarsi e a moralizzarsi, ma non vuole mai veder toccato il proprio formaggio. Voi sapete quanto prende oggi un parlamentare dopo cinque anni di vitalizio? 900 euro al mese. Ma non ne parla nessuno, parlano solo dei vecchi vitalizi”.
Discussione su questo articolo