Per chi vive all’estero, la necessità della carta d’identità elettronica italiana è ormai ben nota. Le tempistiche di rilascio del documento sono molto lente, tuttavia, il sistema potrebbe gestire le domande di nuovi documenti grazie al contributo dei Comuni più piccoli. L’unica opzione disponibile al momento per gli iscritti all’AIRE, sono i comuni italiani maggiori e i consolati (per i quali l’attesa è di oltre sei mesi). Purtroppo l’opzione dei comuni minori è praticabile solo per chi è iscritto all’anagrafe in Italia, mentre è negata agli iscritti all’AIRE. Ciò a causa della mancanza di un’apposita autorizzazione da parte dei Comuni. L’autorizzazione, che era quasi in dirittura d’arrivo, si trova bloccata da un anno, motivo per cui ora è oggetto di questa petizione.
Per gli iscritti all’AIRE (anche se temporaneamente in Italia), è disponibile solo la versione cartacea del documento
Il comitato “MobilitiamoCIE” ha presentato martedì 13 giugno 2023 una raccolta di firme, per far fronte a un problema che accomuna tutti gli italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Ad oggi, chi si trova temporaneamente in Italia non può richiedere la Carta d’Identità Elettronica (CIE) recandosi presso il Comune, ma può ottenere solo il documento cartaceo. Il rilascio della CIE avviene solo da parte dei Consolati, dei grandi comuni italiani, e solo in Paesi dell’Unione Europea, della Gran Bretagna e nei pochi altri dove la carta d’identità garantisce la libertà di circolazione.
Lunghe attese per la Carta d’identità elettronica, italiani all’estero disperati
Per questo il Comitato “MobilitiamoCIE” lancia una petizione per permettere agli italiani all’estero di ottenere la CIE più velocemente, tramite i comuni italiani minori
Caos servizi consolari, un po’ in tutto il mondo. Rinnovare un passaporto è sempre più una missione impossibile e anche riuscire ad avere la Carta d’identità elettronica sembra complicatissimo. Lunghissime le attese. Per questo il Comitato “MobilitiamoCIE” lancia una petizione per permettere agli italiani all’estero di ottenere la CIE più velocemente, tramite i comuni italiani minori.
“Le tempistiche di rilascio del documento sono molto lente – si legge su Berlino Magazine -, tuttavia, il sistema potrebbe gestire le domande di nuovi documenti grazie al contributo dei Comuni più piccoli. L’unica opzione disponibile al momento per gli iscritti all’AIRE, sono i comuni italiani maggiori e i consolati (per i quali l’attesa è di oltre sei mesi). Purtroppo l’opzione dei comuni minori è praticabile solo per chi è iscritto all’anagrafe in Italia, mentre è negata agli iscritti all’AIRE. Ciò a causa della mancanza di un’apposita autorizzazione da parte dei Comuni. L’autorizzazione, che era quasi in dirittura d’arrivo, si trova bloccata da un anno, motivo per cui ora è oggetto di questa petizione”.
Il comitato “MobilitiamoCIE” ha presentato martedì 13 giugno 2023 una raccolta di firme, per far fronte a un problema che accomuna tutti gli italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Ad oggi, chi si trova temporaneamente in Italia non può richiedere la Carta d’Identità Elettronica (CIE) recandosi presso il Comune, ma può ottenere solo il documento cartaceo. Il rilascio della CIE avviene solo da parte dei Consolati, dei grandi comuni italiani, e solo in Paesi dell’Unione Europea, della Gran Bretagna e nei pochi altri dove la carta d’identità garantisce la libertà di circolazione.
Sebbene le legislazioni prevedano altro, è praticamente impossibile vivere senza la CIE. A rischio anche i servizi consolari.
La presente petizione chiede che gli uffici comunali italiani siano abilitati a rilasciare la CIE anche ai cittadini residenti all’estero. Si tratta di un documento essenziale per la vita quotidiana in Paesi che, pur avendo una legislazione diversa, accettano solo documenti in formato elettronico. A partire dal 31 dicembre 2023, peraltro, non sarà più possibile accedere ai servizi consolari online, come il portale “Fast It”, senza l’autenticazione digitale (SPID o, appunto, CIE). In ultimo, a causa di problemi strutturali, le sedi consolari stentano a rilasciare le CIE a tutti coloro che ne fanno richiesta: quei pochi appuntamenti gratuiti possono essere presi raramente e non prima di sei mesi, se non di più.
La richiesta non è affatto impossibile. Di fatto, i Ministeri competenti (Interno ed Esteri) avevano già predisposto lo specifico documento tecnico-organizzativo che avrebbe dato l’autorizzazione ai Comuni. Gli ultimi passi noti sono un parere del Garante dei Dati Personali di appena un anno fa, il 16 giugno 2023. Nemmeno alcune recenti interrogazioni parlamentari sull’argomento hanno avuto risposta. L’oggetto della petizione è proprio questo: che i due ministri competenti completino al più presto l’iter di adozione del decreto.
Il comitato di MobilitiamoCIE è costituito da persone della società civile, alcune delle quali hanno un ruolo attivo nel Comites di Stoccarda, ma non solo. La lista dei membri è disponibile sul sito web.
MobilitiamoCIE ha ricevuto l’approvazione del CGIE con un ordine del giorno approvato all’unanimità durante la prima assemblea plenaria.
La petizione può essere firmata da ogni privato cittadino, compresi i residenti in Italia, sul portale change.org tramite questo link.