Credevamo di esserci liberati di Michele Santoro, ma abbiamo scoperto che ce lo siamo ritrovati il venerdì, in seconda serata, sempre su Rai Due, e questa volta ha la faccia di Gianluigi Paragone.
Il diavolo, si sa, e’ capace di cambiare forma e sembianza, e facilmente si e’ trasformato in un giornalista che non riesce a dare un’impronta propria alla trasmissione che dirige e così cerca di darne una non sua, santoriana, appunto.
Paragone, che fino all’anno scorso ci piaceva molto, non ci piace più. Non come prima. Soprattutto perchè non ci piace chi mostra di non avere carattere e di uniformarsi al conformismo più ipocrita.
Ieri a "L’Ultimaparola" erano tutti contro il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che e’ anche uno dei coordinatori nazionali del PdL, unico esponente politico in studio. Nello studio Oscar Giannino, giornalista economico, Barbacetto, collega del Fatto, e Palamara, presidente dell’Associazione Magistrati. La Russa e’ stato continuamente interrotto, e Paragone e’ stato troppo debole nel difendere il diritto del ministro di parlare.
Quando hanno dato la parola al pubblico, otto su dieci hanno criticato il governo e il premier Berlusconi.
Le solite intercettazioni, che ormai abbiamo letto e sentito dappertutto e ci hanno proprio stancato, hanno fatto il resto.
Conclusione? Se l’Ultimaparola non cambiera’ indirizzo, sara’ meglio vedersi un bel film in dvd e passare una bella serata anzichè amareggiarsi inutilmente, tanto così va il mondo. Tornare a vedere un Santoro, per giunta la prima sera del week end, quando vorremmo poter trovare un po’ di serenità, non ne vale proprio la pena.
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