A Londra continuano gli scontri fra polizia e giovani inglesi. La situazione è grave, le strade sono infuocate. Tutto è nato dopo che Mark Duggan, un 29enne di colore, è rimasto ucciso mentre i poliziotti cercavano di arrestarlo a Tottenham. Duggan era sotto il controllo della polizia da diverso tempo: il tentativo di arresto era per prevenire eventuali disordini in occasione del carnevale Notting Hill a fine mese, evento che vede la droga protagonista, soprattutto fra i giovani.
C’è anche chi dice però che gli scontri siano stati causati dal pestaggio della polizia di una giovane ragazza di 16 anni: la giovane avrebbe lanciato alcune pietre alla polizia. Secondo altri, la ragazzina si sarebbe solo avvicinata agli agenti, con la sola intenzione di parlare con loro. Eppure i poliziotti, secondo alcune testimonianze, avrebbero risposto prendendola a manganellate e per questo motivo la gente avrebbe a sua volta attaccato la polizia. Da quel momento la rivolta non si è più fermata e Londra è in un caos totale.
Per Scotland Yard sono giorni difficili. Dopo lo scandalo Muroch sulle intercettazioni, l’accusa di non aver saputo gestire una situazione che ha portato distruzione di negozi e autoveicoli parcheggiati per le strade. Il bilancio degli scontri parla di un morto e moltissimi feriti e arrestati. Anche 35 agenti sono rimasti feriti. Theresa May, ministro dell’Interno britannico, è tornata a Londra in gran fretta, rinunciando alle sue vacanze.
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La notte scorsa i poliziotti si sono nuovamente esposti ai pericoli per proteggere i londinesi e i loro averi", ha detto May. "La città ha espressamente fatto capire che non vi sono scuse alla violenza e chiedo a tutti i membri delle comunità locali di lavorare in modo costruttivo con la polizia per assicurare alla giustizia questi delinquenti". Il ministro ha definito "inaccettabuili" le violenze chiarendo che "chi ha infranto la legge affronterà le conseguenze delle sue azioni", frutto di "pura criminalità".
Per il comandante della Metropolitan Police, Adrian Hanstock, "qui non si tratta di un gruppo di persone che agiscono per conto o con il sostegno delle comunità locali. Questi sono individui che stanno al contrario attaccando le comunità, le attività commerciali, le abitazioni private e stanno causando molta rabbia". Insomma, Londra, quella fatta da persone per bene, non ne può più di questi scontri, di questi teppisti. E intanto si rischia la terza giornata di scontri.
IL BLACKBERRY PROTAGONISTA DELLA RIVOLTA Grande protagonista della rivolta londinese è i Blackberry, che con il suo BlackBerry Messenger (Bbm), veloce, gratis e soprattutto privato, permette ai ragazzi di stare in contatto fra loro senza essere rintracciati, come invece accadrebbe con social network come Facebook e Twitter. Il Blackberry Messenger è stato anche il mezzo usato da Duggan per il suo ultimo messaggio alla ragazza prima che morisse: "La polizia mi sta inseguendo", aveva scritto.
Sul BB di centinaia di ragazzi londinesi sarebbe arrivato lo stesso broadcast message: "Appuntamento da ogni parte di Londra nel cuore della città, Oxford Circus. I negozi saranno sfasciati, venite a prendere un po’ di roba gratis. Se vedete un fratello, salutatelo. Se vedete un poliziotto, sparate. Abbiamo bisogno di più uomini che poliziotti, quindi siete tutti invitati. Terrore puro, devastazione e roba gratis. E’ un mondo libero, quindi buon divertimento per il vostro shopping selvaggio". Son bastate poche ore, e dopo l’invio di questo messaggio le violenze hanno preso inizio: negozi sfasciati e svaligiati. Dal virtuale alla realtà: anche grazie all’uso del Blackberry.
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