Dopo l’incendio che a Londra ha letteralmente divorato un grattacielo, il Grenfell Tower, si contano le vittime. La polizia locale spera che il numero dei morti sia contenuto, ma il timore che invece non sia così è grande. Attualmente il bilancio è di 18 morti e di 30 persone ferite, ricoverate in sei ospedali della città; di queste, 15 sono in condizioni critiche.
Intanto due giovani sorelle che vivevano al ventesimo piano della Grenfell Tower sono state ritrovate in ospedale oltre 24 ore dopo l’incendio. Malek Belkadi, otto anni, e sua sorella Tamzin, sei, insieme alla mamma Farah Hamdan, al padre Omar Belkadi e un’altra sorellina erano tra i dispersi dopo il rogo di martedì notte. I familiari, piuttosto sollevati, hanno confermato che le due bambine sono state ritrovate in un ospedale di Londra, anche se le ricerche proseguono per i genitori e la bambina di sei anni.
Le ricerche nel grattacielo andato a fuoco potrebbero richiedere mesi e alcune delle vittime potrebbero non essere mai identificate. Un’inchiesta penale e’ stata aperta sull’incendio che ha divorato l’edifcio. Lo ha annunciato Scotland Yard, senza precisare per ora i reati ipotizzati, che possano andare dalla negligenza criminale, alla violazione di norme di sicurezza fino a eventuali ipotesi dolose al momento non avanzate.
Sono traumatizzati gli ‘eroi’ della Grenfell Tower di Londra, come li definiscono i media britannici. I pompieri di Londra hanno visto “cose orribili” quando sono arrivati nell’edificio avvolto dalle fiamme e nonostante il vasto incendio sono riusciti a salvare 65 persone intrappolate negli appartamenti. “Ho parlato con uno di loro – ha detto la comandante della London Fire Brigade, Dany Cotton – ed era in lacrime, pur trattandosi di un pompiere con molta esperienza alle spalle”. Fra le scene piu’ spaventose quelle della gente che dalle finestre si lanciava nel vuoto o faceva lo stesso coi propri bimbi piccoli per tentare di salvarli.
Persa la speranza per i due fidanzati italiani che vivevano nel grattacielo. “Ho sentito la registrazione della telefonata di Gloria alla mamma. Le dice grazie per quello che ha fatto per lei. Stavano dando un addio. Non ci sono motivi per sperare che Gloria e Marco siamo ancora vivi”: a dirlo l’avvocato Maria Cristina Sandrin, legale della famiglia di Gloria Trevisan, la giovane padovana dispersa nell’incendio a Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi. “Gloria – ricorda la legale – si era laureata il 18 ottobre ed e’ andata a Londra perche’ qui non ci sono possibilita’ professionali neanche per chi si laurea con 110”.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha rivolto “un pensiero commosso” per Gloria Trevisan e Marco Gottardi, durante un incontro a Urbino sul ruolo degli Atenei nella politica estera italiana.
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