Centrodestra veneto in fibrillazione davanti alle ripetute spallate politiche del governatore Roberto Formigoni sulle Regioni confinanti. Mentre gli amministratori regionali di Pdl e Lega Nord veneti sembrano fare quadrato attorno alla tenuta dell’alleanza di palazzo Balbi, il coordinatore regionale del Pdl Alberto Giorgetti mantiene alta la tensione politica. ‘Mi pare che la situazione in Lombardia sia ancora tutta da definire – spiega all’ANSA Giorgetti – ho l’impressione che siamo ancora in fase di trattativa al di la’ delle dichiarazioni ufficiali. Il fatto e’ che il Pdl non puo’ subire gli umori della Lega. Se ci vogliono mettere all’angolo non possiamo fare finta di niente anche se i miei consiglieri regionali lavorano bene e non vogliono sconvolgimenti’. Giorgetti martedì 16 ottobre incontrera’ a Roma il segretario nazionale Angelino Alfano: ‘cerchero’ di capire – dice – che ruolo si voglia abbia il Pdl al Nord e soprattutto vediamo come poter reagire a questa operazione della Lega per ridimensionarci’.
Piu’ sicuro dell’alleanza con il Carroccio il vicepresidente del Veneto e coordinatore vicario del Pdl Marino Zorzato che non vede ‘temporali all’orizzonte’. ‘Certo – ammette – a volte i nuvoloni arrivano all’improvviso ma non mi sembra ci siano segnali’. Il barometro politico personale di Zorzato e’, per sua stessa ammissione, orientato al bello stabile: ‘a livello istituzionale del Veneto – spiega ancora – non mi sembra che si corra il pericolo che fatti esterni possano arrivare a condizionare il nostro lavoro. Anche oggi Pdl e Lega hanno discusso su temi di intervento regionale come fanno sempre’. Sul fronte leghista, il segretario veneto del Carroccio Flavio Tosi replica alle accuse di ‘ribaltonismo’ mosse da Formigoni (‘Maroni non ha mai detto che lo avrebbe sostenuto fino al 2015, lo so perche’ ero presente anch’io’) e si dice d’accordo con la tesi del presidente del veneto Luca Zaia. ‘Il Veneto non ha i problemi della Lombardia’ sostiene Zaia riguardo all’eventualita’ di una ricaduta veneta delle vicende che coinvolgono il Pirellone. Il governatore veneto sembra voler proteggere a doppia mandata l’alleanza con gli azzurri che regge il governo regionale. ‘Non c’e’ nessuna polemica con il Pdl – chiarisce il governatore – Noi abbiamo una squadra di persone per bene che hanno condiviso l’obiettivo, sia di Lega che di Pdl e continuiamo cosi”.
E’ ancora il sindaco di Verona Tosi a trovare distinguo sul presente di Veneto e Lombardia affermando di capire la voglia di manifestare dei cittadini lombardi contro Formigoni. ‘La manifestazione ci sta tutta, sarebbe strano – sottolinea – che non ci fosse, poi e’ chiaro che io se fossi lombardo non andrei a manifestare contro un presidente che ho sostenuto’. Per Tosi, sarebbe difficile per il Pdl regionale ‘spiegare ai cittadini veneti ‘guardate andiamo a rivotare non perche’ Zaia governa male, ma perche’ c’e’ casino in Lombardia’. Sarebbe un suicidio politico’. Oltre ai protagonisti diretti, alle eventuali onde d’urto in Veneto conseguenti a un terremoto politico lombardo, sono interessate anche le minoranze. ‘Magari si andasse al voto – dice Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd – Se davvero il Pdl Veneto staccasse la spina alla giunta Zaia sarebbe solo un bene per tutti noi’.
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