Esce dunque il nuovo lavoro di Mirko Crocoli (il terzo con la casa editrice Acar di Lainate MI). “Loggia P2 – Una storia unica”! Lo dice il titolo stesso, unica appunto … e lo è per due motivi essenziali. Il primo perché l’evento (sin dalla sua scoperta) è stato straordinario in sé per tanti aspetti e l’altro per il particolare tipo di legame che si è venuta ad instaurare tra Crocoli e Gelli. Libro scorrevole, piacevole nella lettura e dinamico, nonostante il delicato argomento trattato. Tutto nasce da una prima brillante missiva che diventa, in breve tempo, scambio costante di corrispondenza, poi il grande incontro ed infine la nascita di un’amicizia tra l’autore e il Venerabile della Loggia Massonica P2. Una pubblicazione concepita negli ultimi anni di vita di Licio Gelli, forse, ancora oggi, anche dopo la sua scomparsa, ritenuto l’uomo dei misteri (per antonomasia) della nostra Prima Repubblica. L’opera di 210 pagine si divide in due parti essenziali; la prima incentrata sugli approfondimenti, la cronistoria dei fatti, i dettagli sui Mille uomini della “super” Loggia e un racconto iniziale su quanto avvenne in quelle colline aretine la mattina del 17 marzo 1981, giorno della scoperta delle famose liste… la seconda, e forse più accattivante, sul rapporto tra i due, narrato con particolare precisione da Crocoli in ogni suo punto.
Uno studio accurato, ricco di preziose informazioni che si conclude – come detto – con un eccezionale e appassionante faccia a faccia. La prefazione è a cura del Direttore dell’Archivio di Stato di Pistoia, paese natio di Gelli, nonché luogo di raccolta della cospicua donazione di materiale documentale (compreso di paramenti massonici) che il Conte aretino depositò nel 2005. La “Propaganda 2” come sappiamo sollevò un uragano mediatico che sconvolse l’Italia di quegli anni ma, allo stesso tempo, senza false ipocrisie e a 35 anni da quella incredibile scoperta è da considerarsi – ancora oggi – sotto tanti punti di vista, una storia – come sostiene l’autore – a dir poco UNICA! Una dissertazione coraggiosa, attenta e affascinante, rivolta ad una questione estremamente dibattuta che è ancora fonte di intensa discussione nell’attuale scenario politico e sociale.
Licio Gelli, nonostante personaggio dal carattere diffidente e chiuso, nei vari incontri con l’autore susseguitisi nel corso del tempo a Villa Wanda, si presta ad un interessante scambio di opinioni sui principali avvenimenti che hanno contraddistinto, per un intero ventennio, la storia del nostro Paese. Crocoli parla e chiede – a più riprese – amichevolmente al Venerabile pareri personali sul lungo periodo in cui era al servizio di Benito Mussolini, per poi, a volo d’uccello, dirigersi con eleganza e sobrietà su Dalla Chiesa, Aldo Moro, Sindona, Calvi, Andreotti, Craxi, gli anni più intensi della Loggia da lui guidata e concludere con le ultime sue esternazioni sull’attuale situazione politica italiana. Quanto riportato in quarta di copertina, nonostante siano poche righe, rende bene l’idea su ciò che è avvenuto tra i due dal novembre 2012 al dicembre 2015. E cita cosi: “Non doveva essere un’intervista rubata di sotterfugio poiché non ero lì in veste di giornalista, né tanto meno in missione riservata per la mia testata o per un media a cui dovevo portare, a tutti i costi, lo scoop per l’uscita settimanale. Questo è stato forse uno dei motivi della sua apertura nei miei confronti, unitamente al cortese prestarsi ed accogliermi nel suo amato regno. L’essere un “comune mortale”, che stava semplicemente scrivendo un libro per pura passione, è stata fin dall’inizio la chiave segreta che ha aperto il cuore di Licio Gelli”.
Da queste pagine esce un convito Fascista con la F maiuscola, della prima ora – orgogliosamente come sostiene lui – nostalgico di un epoca che visse in prima persona dal fronte spagnolo fino a Salò. Non possiamo naturalmente rivelare il contenuto completo di questo lavoro poiché sarà poi il lettore a farlo lentamente pagina dopo pagina, ma una delle tante indiscrezioni è sicuramente quando l’autore chiede a Gelli se quegli elenchi rivenuti a Castiglion Fibocchi siano stati realmente completi. La risposta (ovviamente molto evasiva) è negativa, tant’è che ne esce poi’ una curiosa verità che lascia sorpreso l’amico/interlocutore. Ma tanto altro ancora, soprattutto la dettagliatissima narrazione dei fatti della prima parte nei tre capitoli “GLI EVENTI DEL MARZO ‘81”, “GLI ALBORI” e “GLI UOMINI – UN POTERE MAI VISTO” è forse uno dei momenti più intensi per interesse storico poiché frutto di uno studio attento, capillare e particolareggiato. Dunque, non rimane altro che lasciare a voi un giudizio sull’intero operato dell’autore che, al di la delle informazioni riportate, resta comunque oggettivamente una suggestiva rievocazione di una vicenda che ha fatto tremare l’Italia degli anni d’oro.
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