Mangiare piu’ cibo nelle prime ore della giornata e assorbire molta luce naturale durante il giorno accelera il processo necessario al corpo per riprendersi dal cambio di fuso orario. Lo dimostra lo studio di un gruppo di ricercatori della Northwestern University e del Santa Fe Institute del New Mexico, pubblicato sulla rivista Chaos. Gli scienziati hanno analizzato il ruolo della luce e del cibo sul ritmo circadiano, l’orologio interno del corpo e hanno scoperto che mangiare piu’ cibo all’inizio della giornata e godere di molta luce naturale durante il giorno accelera il tempo che il corpo impiega per riprendersi dal cambio di fuso orario. La squadra ha, anche, suggerito di evitare i grandi spuntini di mezzanotte.
“Consumare un pasto piu’ abbondante al mattino presto del nuovo fuso orario puo’ aiutare a superare il jet lag”, ha dichiarato Yitong Huang, autore dello studio e borsista post dottorato presso la Northwestern University dell’Illinois. “E’ sconsigliato spostare costantemente l’orario dei pasti o consumare un pasto di notte, perche’ puo’ portare a un disallineamento degli orologi interni”, ha proseguito Huang.
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Illinois e del New Mexico, ha sviluppato modelli matematici per esplorare i ritmi circadiani e il recupero del jet lag. Un modello ha misurato l’effetto della luce sul ritmo circadiano, l’orologio interno del corpo, mentre l’altro ha misurato l’impatto del cibo. E’ emerso che una maggiore esposizione alla luce, come uscire all’aperto, riduce il jet lag. Inoltre, mangiare prima sembra permetta al corpo di seguire meglio il ritmo locale.
I ricercatori hanno osservato che mangiare piu’ tardi la sera puo’ creare squilibri sui ritmi bioogici. Questo perche’ mangiare di notte porta a un’infiammazione del fegato, che e’ stata collegata a malattie epatiche come l’epatite e la malattia del fegato grasso non alcolico. Il jet lag si verifica quando il ritmo circadiano differisce dall’ambiente circostante. Questo accade quando si viaggia in fusi orari diversi, soprattutto all’estero, che possono essere diversi da quelli di provenienza. Poiche’ il corpo non riesce a tenere il passo con questo rapido cambiamento, cio’ provoca diversi effetti sia fisici che mentali.
Secondo la Mayo Clinic, fra i disturbi derivati dal jet lag vi sono: problemi di sonno, spossatezza, difficolta’ di concentrazione, costipazione, diarrea, cambiamenti d’umore e una sensazione generale di malessere. La ricerca suggerisce di consumare alimenti ricchi di sostanze nutritive che riducono la stanchezza mantenendo l’idratazione.
L’anguria, ad esempio, contiene circa il 92% di acqua, fondamentale per combattere la disidratazione. Inoltre, la frutta secca mista, come mandorle e anacardi, e’ ricca di magnesio, che aiuta l’organismo a regolare gli elettroliti, minerali che trasportano l’acqua in tutto il corpo.