Assolto con formula piena. È finita con l’esclusione di qualsiasi addebito la vicenda giudiziaria dell’ex assessore regionale e già sindaco di Novara (per 10 anni) avv. Massimo Giordano, già esponente di punta della Lega in Piemonte.
La sentenza della Corte d’Appello di Torino ha visto confermata l’assoluzione in primo grado e respinto l’appello inutilmente proposto dalla Procura, dopo che Giordano era già stato assolto in primo grado.
Una vicenda assurda e surreale durata dieci anni, iniziata sulle “voci” che Giordano avrebbe favorito come amministratore il gestore di un bar (!) e poi allargate (ad arte?) ad altre vicende che nulla c’entravano e che mi sono sembrate più che altro una scusa per tenere comunque aperto un procedimento che si è concluso con una doppia assoluzione, MA DOPO DIECI ANNI DI CALVARIO.
Un procedimento iniziato con perquisizioni in piena notte della Guardia di Finanza in casa e negli uffici dell’esponente leghista a sirene spiegate, titoli enormi sui giornali, servizi in Tv anche sulle reti nazionali, dimissioni inevitabili, rovina economica e politica E ALLA FINE… NULLA!
Chi risarcirà mai Massimo Giordano per il danno subito, le spese giudiziarie e di difesa che ha dovuto sostenere, la vergogna di cui è stato ingiustamente oggetto? Parliamo di assoluzioni con formula piena perché i fatti non sussistono: non dubbi, ma certezze. E a questo punto perché il PM ha interposto appello dopo la prima assoluzione, se era già avvenuta con formula piena?
Giordano ha intanto perso il padre, gli è morta la moglie, si è vista rovinata la vita personale, professionale e politica: chi mai appunto lo risarcirà?
Possibile che chi ha montato l’inchiesta, e soprattutto l’ha voluta proseguire anche se non vi erano evidentemente indizi sufficienti, non debba pagare nulla, in termini economici ma almeno di carriera? E quanti altri “casi Giordano” avvengono in Italia?
Perché nessuno mi toglie dalla testa che vi sia stata una evidente volontà persecutoria per distruggere l’immagine dell’esponente politico leghista allora più in vista in Piemonte, riconfermato sindaco a Novara dopo il primo mandato già al primo turno e con il 61% dei voti. Uno che oggi probabilmente sarebbe al governo, visto come era stato apprezzato a Novara e in Regione, ingiustamente distrutto. Responsabilizzare anche la pubblica accusa mi sembrerebbe un dovere in un paese civile.