La chiusa del monologo di Luciana Littizzetto ieri sera su Rai3 a Che tempo che fa (… ora torna Berlu, sale lo spread… Non dico un pudore, sentimento antico, ma una pragmatica sensazione di avere rotto il c… ?) fa scoppiare una grana politica alla Rai. Il consigliere d’amministrazione Antonio Verro, quota Pdl, e’ furibondo. E anche i vertici Rai, secondo quanto si apprende, non hanno gradito l’uscita dell’attrice, tra l’altro prossima partner di Fazio sul palco dell’Ariston al festival di Sanremo.
‘L’autonomia editoriale e la liberta’ di satira rappresentano valori fondamentali per il servizio pubblico ma non si puo’ arrivare a tollerare espliciti insulti in diretta tv di fronte a milioni di persone’, dice Verro in una nota ufficiale, puntando il dito sull’intervento di Lucianina Littizzetto. E sottolinea: ‘le parole di Littizzetto su Berlusconi di satirico hanno ben poco’. Verro precisa di nutrire ‘rispetto per le idee politiche della Littizzetto anche se diverse dalle mie, ma non credo – dice- che la Rai debba diventare il suo megafono o il suo pulpito. Gli artisti, specialmente quelli piu’ pagati e apprezzati dal grande pubblico, dovrebbero comprendere di avere anche maggiori responsabilita’ nei confronti dei cittadini. Tuttavia a volte, e purtroppo sempre piu’ spesso, sembrano dimenticare quale sia il loro vero ruolo in televisione e finiscono cosi’ per trasformarsi in predicatori!’.
I vertici della Rai il direttore generale Luigi Gubitosi e la presidente Anna Maria Tarantola secondo quanto si e’ appreso non hanno gradito le battute dell’attrice, amplificate poi sui social network con commenti di gradimento. Gubitosi avrebbe invitato il direttore di Raitre Antonio Di Bella a dare indicazioni ai conduttori e alla struttura di Raitre che si occupa di Che tempo che fa a un maggior rispetto e a una maggiore attenzione nei confronti di tutti gli esponenti politici evitando eccessi. Non si tratta di una misura disciplinare, semmai un richiamo. E la presidente Tarantola si era gia’ piu’ volte espressa contro uso di termini volgari in trasmissioni di servizio pubblico.
La Littizzetto non nuova certo ad uscite ‘colorite’ – famoso il suo tormentone Eminens rivolto al cardinale Ruini – si e’ attirata stavolta le critiche anche di alcune associazioni di spettatori: per i cattolici dell’Aiart si tratta di comicita’ di basso livello, per il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori Antonio Marziale sono scurrilita’, che sono pure state replicate stasera ‘in fascia protetta’ dal tgLa7 da ‘Enrico Mentana che non ha resistito alla tentazione’. Volgarita’ ingiustificate anche secondo il Moige.
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