“Ostaggio di un sistema senza regole: questa è la realtà testimoniata dalle parole fatte pervenire in Italia da Marco Zennaro, il 46enne imprenditore veneziano detenuto in condizioni disumane in Sudan da oltre due mesi nonostante sia ufficialmente caduta ogni accusa di frode in commercio nei suoi confronti. È ormai palese che le milizie locali pretendano denaro in cambio della vita di un uomo che mai avrebbe dovuto essere arrestato, una situazione inaccettabile per il nostro Paese che ha il dovere di riportare a casa uno dei suoi figli che non era in Sudan per sostenere gruppi terroristici ma per esportare tecnologia italiana all’estero. Ci siamo impegnati per tanti italiani che hanno varcato confini pericolosi senza validi e condivisibili motivi, a maggior ragione dobbiamo farlo per chi lavora e produce reddito legalmente”. È quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, esprimendo “totale solidarietà a nome mio e dell’Assemblea legislativa alla famiglia e alle istituzioni del Veneto, duramente provate da un vero e proprio tentativo di estorsione e di totale violazione dei diritti umani”.
“Come accaduto nel recente passato anche per cittadini non italiani – conclude Zanin – mi auguro giungano velocemente prese di posizione decise e forti da parte di esponenti di ogni forza politica che, senza risparmiare enfasi nello sdegno, in altre occasioni sono state in prima linea nel difendere diritti sacrosanti che, a maggior ragione nel caso di Marco Zennaro, sono stati ampiamente violati al punto da mettere a repentaglio perfino la sua sopravvivenza”.