Anno d’oro per il mezzosoprano Silvia Beltrami che sta vivendo momenti che stanno scrivendo la sua carriera densa di successi. Talentuosa sia nel canto che nell’interpretazione, la Beltrami inizia il 2014 con uno strepitoso successo in Cina che le apre le porte all’Oriente.
Nel prestigioso Teatro NCPA di Pechino, con il nuovo allestimento di Giancarlo Del Monaco, a gennaio Silvia interpreta in maniera straordinaria Isabella ne l’Italiana in Algeri, al Teatro Regio di Parma e Torino, a Febbraio e Marzo, è Zita in Gianni Schicchi riscuotendo consensi eccellenti da pubblico e critica.
Ora si appresta al debutto in Corea Del Sud per poi volare in Austria per Aida.
Conosciuta di persona a fine 2013 a sotto la Mole, la Beltrami oltre a essere una donna simpaticissima e dotata di cultura e classe, tra le sue doti spiccano la modestia. Pur essendo un orgoglio italiano nel mondo, quando parla di sè si preoccupa sempre di sottolineare che il suo obiettivo è consolidare i ruoli, per i quali spesso è chiamata, in modo da fare sempre meglio. Che nulla è mai dato per scontato e che allenamento e studio sono fondamentali per continuare a cantare sempre meglio. Non si sente arrivata ma con molta strada da percorrere.
Nell’intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia il mezzosoprano bolognese si racconta tra pubblico e privato con l’adrenalina a mille per il debutto a fine maggio.
Dopo il successo di Pechino con L’italiana in Algeri si aprono le porte in Corea, come commenti?
“Sono molto contenta di questa nuova avventura coreana. I paesi asiatici sono grandi appassionati di opera italiana. Dopo l’esperienza in Cina, sono felice di portare la mia italianità anche nella Corea del Sud. A Pechino ho riscosso molto successo come Isabella nell’Italiana in Algeri e spero di replicare anche a Daegu nel Barbiere di Siviglia”.
Il 30 e 31 maggio sarai Rosina ne “Il Barbiere di Siviglia” a Opera di Daegu (Corea del Sud): similitudini e differenze tra Silvia e Rosina?
“In Rosina ritrovo molti aspetti di Silvia, soprattutto nel carattere forte, ‘pepato’ e arguto che Rossini sa descrivere molto bene nell’opera in oggetto”.
Cosa ti aspetti dal debutto in Corea del Sud, dove i coreani hanno un orecchio fino e una cultura profonda riguardo il bel canto italiano?
“Sicuramente mi aspetto che sia un bel debutto!!! Il pubblico coreano ha un orecchio raffinato, ma questo non mi spaventa! Anzi, sarà una ragione in più per fare bene e lasciare un bel ricordo in quel teatro”.
Cosa ami delle opere di Rossini?
“Amo soprattutto l’allegria e la leggerezza che sprigiona la sua musica”.
A marzo grande successo al Regio di Torino con Gianni Schicchi dove sei stata una Zita piena di talento, riconosciuta dalla critica e dal pubblico. Rossini e Puccini due grandi vissuti in epoche diverse. La tua vocalità in quale compositore si esprime meglio?
“Sicuramente il compositore che sento più vicino alla mia vocalità in questo momento è Verdi, ma amo spaziare nei repertori ed essere eclettica”.
Dopo la Corea, Aida in Austria. Chi rappresenterai nell’opera di Verdi?
“Nell’Aida verdiana che andrà in scena il prossimi Luglio al Festival di St Margarethen in Austria, sarò la principessa egiziana Amneris, un grande personaggio dalla vocalità estremamente drammatica”.
2014 un anno impegnativo e ricco di soddisfazioni. Quali altri appuntamenti e dove?
“Posso solo anticipare che tra i prossimi impegni ci sarà ancora Rossini…”.
Quale sogno coltivi a livello professionale?
“Coltivo ancora tanti sogni a livello professionale, tanti personaggi che vorrei interpretare… In futuro mi piacerebbe poter cantare Eboli del Don Carlo, ma anche i ruoli en travesti di Rossini mi interessano moltissimo”.
Come concili vita privata e professionale essendo spesso in giro per il mondo?
“Riesco a conciliare molto bene la quotidianità con la vita da zingara che spesso ti impone il mestiere di cantante. Ora ho un bellissimo bassotto di nome Quickly (il nome è in onore al Falstaff verdiano) a tenermi compagnia nei momenti di solitudine”.
Discussione su questo articolo