Sicilia patria del gelato. I maestri artigiani che l’hanno reso famoso nel mondo sanno selezionare i migliori ingredienti tra le qualità più buone: la profumata mandorla di Avola, il succulento pistacchio di Bronte, le dolcissime pesche di Leonforte, le delicate fragole di Maletto.
Ogni località ha qualcosa di buono da offrire – scrive il Giornale di Sicilia – ed è proprio questa bontà naturale che si percepisce nel gusto dei gelati artigianali siciliani, già al primo assaggio.
La fama del gelato siciliano era tale che già Caterina de’ Medici, a metà del 1500 in occasione del suo banchetto nuziale con Enrico II di Valois, fece giungere appositamente a Parigi i maestri siciliani, per preparare uno speciale sorbetto a base di latte.
L’invenzione del gelato si deve a un siciliano: Francesco Procopio Cutò (Palermo, 9 febbraio 1651 – Parigi, 10 febbraio 1727), che sviluppò una formula per preparare un gelato esclusivo: sostituì il miele con lo zucchero e aggiunse sale e ghiaccio per farlo durare di più. Cutò si trasferì a Parigi, dove aprì il suo Cafè Procope, primo caffè letterario d’Europa. Perfino Voltaire impazziva per i suoi gelati.
Il gelato artigianale autentico è d’altronde uno dei testimonial del made in Italy nel mondo come la pasta e la pizza. Uno degli ultimi esempi è arrivato dallo storico giardino dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, per il 76° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica il 2 giugno scorso.