Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, a colloquio con Il Messaggero, a proposito dei tre deputati azzurri passati l’altro giorno con la Lega di Salvini, afferma: “I transfughi finiscono male. Serve il vincolo di mandato”. La nave Forza Italia sta affondando e i topi scappano? “Macche’ affondando! Chi cambia partito in questo momento e’ preoccupato solo del taglio dei parlamentari”.
“Forza Italia – sottolinea Tajani – ha nel suo Dna l’essere una opposizione responsabile. Noi lavoriamo per l’Italia. Non ci interessano ne’ i giochi politici ne’ le polemiche”. Niente inciuci, quindi. E’ una risposta al leader delle camicie verdi.
Ma il centrodestra, per ora, resta unito: “Ci sono posizioni diverse tra di noi e questo e’ fisiologico, non significa divisione o guerra. Guai a cadere nel gioco di chi vuole spaccare la nostra coalizione. L’inciucio non c’e’ e non ci sara’ mai. Siamo alternativi alla sinistra e non possiamo andare insieme a chi ha una visione opposta alla nostra. Noi non accettiamo polemiche su cose che non esistono”.
Sui messaggi distensivi inviati da Berlusconi a Conte, Tajani chiarisce: “Noi abbiamo soltanto risposto positivamente all’ennesimo appello del Capo dello Stato. E ci siamo detti disponibili a lavorare per l’Italia, senza minimamente avere intenzione di entrare nella maggioranza e nel governo”.
In vista della legge di bilancio, traccia il percorso che seguira’ il partito: “Vedremo i contenuti e le proposte. Noi chiediamo che lo scostamento sia di almeno 50 miliardi”.
Sulla cosiddetta norma Salva Mediaset: “Tutelare le aziende italiane dalle scalate delle imprese straniere e’ stato chiesto dall’ultimo documento del Copasir, del 5 novembre. I rischi ci sono anche per le banche e per le assicurazioni”.
Infine, sul fronte delle amministrative, il vice presidente azzurro smentisce un presunto stallo nella coalizione per l’individuazione del candidato sindaco di Roma e assicura: “A fine novembre avremo il nome giusto”. Nome che potrebbe coincidere con quello di Guido Bertolaso: “Veti non ce n’erano prima e non ce ne sono ora. Ci rivedremo per decidere. Roma naturalmente e’ una priorita’ per l’Italia. Dovra’ essere il simbolo della ripresa industriale, turistica, commerciale dell’intero Paese. Vedere il centro di Roma cosi’ svuotato da’ una profonda tristezza. Ma anche la forza per dirsi che proprio da qui, appena la pandemia sara’ superata, deve ricominciare tutto per tutti”.