“Ora c’è una politica per gli italiani all’estero”. Lo sottolinea il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, che in una lunga intervista con Askanews ha rivendicato un primo bilancio positivo per il governo di cui fa parte.
“Ancora non è passato un anno, io ho iniziato lo scorso 14 giugno, comunque io, come nel calcio, valuto in base ai risultati. E quindi: 50 milioni di euro per la promozione della lingua e la cultura italiana, un record assoluto, mai nella storia era stata stanziata tale cifra”.
“Poi 350 nuove unità per i consolati all’estero, che saranno assunti dal ministero degli Esteri, ed erano 20 anni che non si faceva una cosa del genere. Stiamo riaprendo dei consolati, costruiremo un nuovo consolato a Montevideo, in Uruguay, dove il precedente governo aveva chiuso il consolato e lì vivono 150.000 italiani. Inoltre riapriremo il consolato di Manchester, stiamo anche migliorando altre sedi consolari: questo significa fare una politica per gli italiani all’estero e questi sono i risultati in soli otto mesi”.
Con la Brexit, giunta ad un nuovo rinvio al 31 ottobre, ma senza un accordo risolutivo in vista, “il problema fondamentale è l’icertezza, incertezza che si trasmette dal governo della Gran Bretagna a tutti i cittadini”, ha dichiara Merlo, fondatore e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero.
“Loro non sanno come andare avanti in questa fase e si crea un clima di grande nervosismo tra i cittadini. Noi abbiamo fatto un decreto, che prevede i fondi necessari per proteggere soprattutto le questioni consolari, ci saranno 30 unità in più nel consolato di Londra, rafforzeremo quello di Edimburgo e poi riapriremo il consolato di Manchester, chiuso nel 2014. Questo è uno sforzo grande, prova che ora c’è una politica per gli italiani all’estero”.
Uno dei nodi da sciogliere riguardo la Brexit è se la Gran Bretagna parteciperà o meno alle elezioni europee di fine maggio. Di certo potranno farlo i nostri connazionali residenti nel Regno Unito. E nei preparativi per questo voto “tutto procede normalmente – ha assicurato Merlo – potranno votare tutti nei consolati come per le precedenti elezioni, noi come ministero degli Esteri abbiamo messo in campo tutte le misure necessarie: chi vuole votare si rivolge ai consolati e vota”.
Quanto alla proposta di revisione costituzionale che implica anche il taglio dei deputati eletti all’estero e che alimenta proteste e tensioni tra i rappresentanti degli italiani iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero, Merlo ha spiegato che “questa è una grande bugia: non si tratta di un taglio degli eletti all’estero. Si tagliano i parlamentari, tutti. Il fatto è che noi abbiamo una percentuale di rappresentanti che non è quella che dovrebbe essere e lo dobbiamo alla legge Pd-Forza Italia votata nel 2001. La percentuale odierna è quella votata all’epoca dai Democratici di Sinistra e da Forza Italia, che si chiamava Casa o Popolo delle Libertà. Loro hanno fatto questa legge. Questo taglio rispetta queste percentuali, non c’è un calo in percentuale. Però io credo che dobbiamo accrescere la rappresentatività degli italiani all’estero perché sono quasi 5 milioni, quindi questa percentuale votata da Forza Italia e Partito democratico deve per forza aumentare”.
Eletto senatore nella circoscrizione America Meridionale, il sottosegretario Merlo si occupa molto di Venezuela, Paese dove tanti nostri connazionali sono travolti da una crisi che sembra senza fine. “Dobbiamo cercare di tutelare i nostri connazionali, quindi noi saremo al loro fianco e continueremo a batterci per cercare di portare il Venezuela a una transizione democratica”, ha detto l’esponente del governo italiano.
L’Italia non ha abbandonato i propri italiani in Venezuela: “Abbiamo inviato un milione di euro per comprare medicine, perché in Venezuela non c’è niente, le medicine scarseggiano in modo incredibile, non c’è carta igienica, uno va al supermercato e non trova nulla, è davvero una situazione terribile. Dunque un milione di euro per comprare farmaci per i nostri connazionali più bisognosi”. Inoltre “abbiamo fatto un grande sforzo con la Cooperazione, stanziando 2,5 milioni per il Venezuela”. Infine, “abbiamo una posizione politica chiarissima: noi non riconosciamo il governo uscito dalle elezioni dello scorso maggio, cioè il governo in mano a Maduro. Riconosciamo invece, il parlamento, la “Asamblea Nacional”, che è il parlamento del Venezuela. Questa è la posizione dell’Italia, molto chiara. Ma anche prudente – ha sottolineato il Sottosegretario Merlo -, perché dobbiamo cercare di tutelare i nostri connazionali; lavoriamo affinché il prima possibile torni la democrazia in quel bellissimo Paese”.