Obiettivo Quirinale per Romano Prodi? Intervistato dal Corriere della Sera, l’interessato smentisce: “Non ho mai puntato alla presidenza della Repubblica. E non ci penso certo ora. Peraltro, quegli oltre 101 che in Parlamento votarono contro di me, ci sono ancora”.
Passando alla politica internazionale, secondo Prodi Bruxelles si è condannata all’irrilevanza “finché procediamo separati. Questa impossibilità di trovare una linea comune produce la paralisi”.
Sulla durata del governo, afferma che “razionalmente” dovrebbe andare avanti in quanto “nelle votazioni parlamentari continua a vincere in modo netto. Però nelle cose umane c’è sempre l’imprevisto. Ci sono obiettivi vitali che dovrebbero essere più forti delle ragioni di frattura. Se prevale l’interesse particolare, può accadere la stessa cosa che successe a me con Bertinotti, il quale abbatté il governo e se stesso”.
“Servono programmi e non dogmatismi. Esistono ben altri argomenti su cui dovrebbero ritrovarsi uniti. Questa alleanza è stata messa in piedi in grande velocità, mentre richiedeva tempo, come è accaduto in Germania e in Austria. Si può passare dall’odio all’amore solo se si entra in una fase propositiva su nuovi temi. L’economia deve essere il vero campo da gioco”.