C’è chi si accontenta di una vita tranquilla e poi c’è chi decide di lasciare il posto fisso per cercare fortuna all’estero. In una intervista per Italiachiamaitalia.it, l’imprenditore Roberto de Gaetano parla della sua esperienza all’estero e del fatto di non aver mai creduto nel mito del posto fisso.
Spinto da un’insaziabile curiosità, da una forte propensione al rischio e alla competizione, ha iniziato a “fare impresa” fin dal momento in cui è giunto in Romania. Da dipendente a imprenditore, in una vita piena di successi e di qualche insuccesso, di poche cadute e di molte risalite, di imprese folli e di strategie.
È il racconto sincero e sorprendente di un uomo che non si è piegato al suo destino, ma che ha saputo inseguire il suo sogno in Romania e plasmare lì la sua vita, fino a trasformarla completamente.
Da quanto tempo vive in Romania e di cosa si occupa?
Vivo in Romania da ormai sei anni, precisamente a Bucarest. In Romania faccio l’imprenditore di una società di noleggio auto e impalcature.
Com’è stato l’inizio in un altro Paese che non è il suo? Ci può raccontare la sua esperienza?
L’inizio è stato difficilissimo. La cosa più importante, in questi casi, è saper effettivamente comunicare a livello pratico nella lingua madre del Paese che ti ospita. Ma sapendo muovere i primi passi con umiltà, spirito di sacrificio e perseveranza, tutti gli sforzi iniziali sono stati ripagati, via via, dalle soddisfazioni ricavate nel corso degli anni seguenti.
Da dove viene, qual è la sua città italiana d’origine?
Sono siciliano, di Milazzo. Dopo anni di lavoro in Italia, presso una società edile, non mi sentivo valorizzato e, pertanto, ho deciso di intraprendere una nuova avventura e partire per la Romania, meta designata la capitale Bucarest. Il tutto esattamente, più di quattro anni fa, nel 2016.
Cosa le dà in più la Romania rispetto all’Italia?
Credo che in fondo siano due Paesi abbastanza simili. Nel premettere di considerarmi un grande supporter dei lavoratori italiani all’estero, ritengo che sarebbe molto formativo per tutti, trascorrere un’esperienza lavorativa fuori i confini nazionali. Solamente vivendo e lavorando in un’altra realtà, diversa da quella italiana, si possono conoscere appieno le culture e le tradizioni del Paese ospitante e metterci alla prova, “mettersi in gioco”, come si suole dire. Forse occorre perdersi un po’ per ritrovare poi se stessi. È anche così che possiamo maturare, valutarci e valorizzarci, al fine di “scoprire” cosa intendiamo fare e/o diventare.
Com’è la situazione lavorativa in Romania, durante il Covid?
Stiamo lavorando per lo più in smartworking in collaborazione con i colleghi locali e con quelli in Italia. Nel periodo del Covid, devo dire che il governo rumeno ci ha ben supportato a livello economico.
Cosa Le manca della sua terra?
Quando si va via, quando si parte, ti manca un po’ tutto. La famiglia, la bellezza immensa della Sicilia, i suoi sapori unici, la lingua.
Tornerebbe a lavorare in Italia?
Credo di no, almeno per il momento. L’Italia è un Paese eccellente per viverci da turista, ma assai meno per chi voglia svolgere un’attività imprenditoriale o autonoma. È anche l’unico Paese OCSE ad avere un bilancio negativo nel flusso di laureati: ne emigrano più di quanti vi si installino ed un motivo ci dovrà pur essere…
Ultimamente la “Confiine”, la Confederazione degli Imprenditori italiani in Europa, di cui l’On. Massimo Romagnoli è Presidente, lo ha nominato “Console degli imprenditori italiani in Romania”. Cosa vuol dire per Lei questo riconoscimento?
Sono contentissimo di questo riconoscimento che il Presidente della Confiine, l’on. Massimo Romagnoli, mi ha consegnato. Il titolo di “Console degli imprenditori italiani in Romania” mi onora e mi dà tanta fiducia e forza per andare avanti. Tale riconoscimento, inoltre, proprio in questi tempi difficili, assume un significato unico, davvero speciale. Attraverso l’acquisizione di questo titolo, mi impegno a unirmi all’on. Romagnoli che stimo tantissimo, per essere sempre più al fianco dei nostri connazionali imprenditori in Romania.
In questi tempi di crisi sanitaria, economica e sociale qual è il suo messaggio per tutti gli italiani e per quelli residenti all’estero?
Questa è una situazione difficile per tutti, ma sono convinto che con forza, determinazione e volontà che ci contraddistingue, ce la faremo. State, idealmente, vicino l’uno all’altro, collaborate il più possibile con il cuore e con la mente, e vedrete che tutti assieme ce la faremo.