Matteo Renzi, intervistato dal Quotidiano Nazionale, parla della sua nuova creatura politica, Italia Viva: “A livello internazionale il tema della partecipazione delle donne alla politica è molto sentito mentre da noi resta incredibilmente sottovalutato. Il femminismo non fa parte della tradizione da cui provengo, ma la questione ha una primaria importanza. Il maschilismo politico italiano è molto resistente. Le donne vengono considerate con condiscendenza o solo per evitare troppe recriminazioni. Incredibile la misoginia che si riversa sulle politiche. Quello che si è detto di Teresa Bellanova: il vestito, la licenza media. Su un uomo che da bracciante arriva a diventare ministro si sarebbe scritta una fiction tv. Per lei il tema è stato l’abito”.
Renzi conferma Bellanova come presidente di Italia Viva: “Sarà il nostro leader, ma dovrà farà anche il ministro come Elena Bonetti. Tante donne hanno un ruolo di prima linea: Maria Elena Boschi capogruppo alla Camera. Lisa Noja responsabile del Manifesto dei Valori. Maria Chiara Gadda al Piano Verde. Ho sempre garantito il 50/50, da presidente di Provincia, da sindaco e da presidente del Consiglio. Ma insisto: la battaglia è soprattutto culturale e simbolica. Ho in mente un bambino tedesco che in campagna elettorale chiese a sua madre se anche un uomo poteva diventare Cancelliere. Molto ispirante”.
Renzi spiega di essere ispirato in tal senso dalla figlia Ester “che sente in modo molto forte la sua identità femminile, discute di tutto e con tutti, legge storie di donne. Lo sguardo di padre aiuta a pensare il femminismo in modo de-ideologizzato e concreto. Alla scuola di politica del Ciocco le iscritte non raggiungevano il 20 per cento. Con Elena Bonetti, direttrice scientifica, abbiamo lavorato perché fossero metà degli allievi: tutte brillanti, toste, splendide. Ho imparato anche da molte manager, a cominciare da Indra Nooyi, l’ex-Ceo di Pepsi. Mi hanno insegnato che se vuoi, puoi”.
Con Italia Viva “è la prima volta che un partito mette al centro la partecipazione delle donne. E a 360°. Su ogni questione istituiremo una `diarchia’ per liberarci dai pregiudizi. Un doppio sguardo per vedere meglio e andare più a fondo. Anche così cambia la politica. E per l’Italia sarà una rivoluzione”.