L’ex premier Romano Prodi, intervistato dal quotidiano La Stampa, si dice convinto del fatto che “presto il populismo si esaurirà”, dunque lancia il suo invito, “il Pd si apra e potrà approfittarne”.
In vista delle elezioni europee, Prodi osserva: “Ci sono due grandi semplificazioni, tipiche dei sovranisti, che hanno reso tanti piu’ europeisti di prima: la Brexit e Trump”.
Ecco il suo ragionamento: “Dicevano i fautori di Brexit: lasciamo la prigione europea e tutto sara’ risolto. Non riescono ad uscire perche’ gli interessi e i legami sono troppo forti e non riescono a trovare neppure una volonta’ positiva per uscire. Trump ha detto: America first. A quel punto gli europei hanno capito che la solitudine e’ rischiosissima: America first, Cina second e Brexit ci fanno capire quanto sia importante stare insieme”.
Secondo Prodi, la vittoria dei progressisti in Spagna con la marcatura della natura riformista ed europeista, e’ un messaggio anche per l’Italia e per il Pd: “Non so se si possa definirlo vincitore, ma il risultato positivo di Sanchez deriva anche dal fatto che ogni settimana elaborava un nuovo tema di discussione pubblica, facendo uscire dal circuito interno di partito le proposte sul futuro di quel Paese. Ma la lezione spagnola non basta. La grande, nuova scommessa nei prossimi mesi e’ inedita. Si giochera’ su due piani: i partiti devono mettere in discussione le loro forme tradizionali di aggregazione, rinunciando ai loro circoli ristretti ai quali partecipano solo quelli che si giocano il posto in lista, la successione e l’eredità. Bisogna rianimare tutti i corpi intermedi, vecchi e nuovi”. “La politica si rinnova solo discutendo assieme. E solo se torna a rassicurare i cittadini sulle cose per loro importanti: lavoro, scuola e salute”.