Eugenio Marino, ex responsabile del Pd per gli italiani nel mondo, commenta i dati definitivi delle primarie Pd, che hanno eletto Nicola Zingaretti segretario con il 60% delle preferenze.
Si tratta di “risultati estremamente positivi e incoraggianti per Zingaretti. Si conferma la svolta nettissima di Zingaretti all’estero”. “C’è una voglia di riscatto e di cambiamento anche all’estero – commenta Marino – Non è una voglia di rivalsa o di vendetta nei confronti di qualcuno, di stravolgimento delle posizioni, delle dinamiche o della vita del partito. È una volontà di rinnovamento, di guardare avanti, di aprire gli orizzonti del centro sinistra, di ricostruire una coalizione che sia radicata nella società e che sia espressione di tutta la società. C’è una voglia di uscire dalla chiusura e di riprenderci la guida della rappresentanza delle comunità all’estero”.
Zingaretti vince anche all’estero, quindi, e “vince in tutte le ripartizioni”, prosegue Marino.
Guardando alle varie circoscrizioni, infatti, si vede che è in Asia, Africa, Oceania e Antartide che la vittoria di Zingaretti è più netta: qui infatti prende il 77,1% contro il 22,9% di Martina. In Centro e Nord America il Governatore del Lazio vince con il 64,8% seguito da Martina con il 26,2% e Giachetti con il 9%. Anche in Europa 2 si impone Zingaretti con il 64,6% mentre Martina si ferma al 24,8% e Giachetti al 10,6%. In Europa 1 il neosegretario del Pd prende il 53,4% contro il 36,4% di Martina e il 10,2% di Giachetti. In America del Sud, infine, Zingaretti incassa il 53,7% di preferenze, davanti a Martina con il 44,5% e a Giachetti con l’1,9%. Martina ha vinto solo in Brasile per 28 voti di scarto (404 contro i 376 di Zingaretti) e in Venezuela con 20 voti contro i 4 di Zingaretti.
Il totale dei voti validi è di 10.151.
“La partecipazione è stata più o meno come quella dell’altra volta – sottolinea ancora Marino a colloquio con 9Colonne -. Qualcosa in meno perché questa volta non c’è stato il voto online, ma si conferma una partecipazione ampia”. “I seggi sono stati fatti quasi in tutto il mondo, come la volta scorsa. Anzi, dato che non c’era il voto online, questa volta c’è stato persino un seggio in Sud Africa dove la volta scorsa non c’era”, “chi ha animato questo seggio si è detto disponibile a trasformare questo impegno in un circolo del partito”.
La capacità di radicamento nella società, quindi, “è stata confermata a qualsiasi latitudine. C’è stato un seggio anche a Mosca, seggi in diverse città della Francia dove la volta scorsa non c’erano, e un seggio in Portogallo. Non solo c’è una conferma della presenza e del radicamento del passato, ma ci sono anche segnali simbolici di apertura e di impegno anche in posti dove non avevamo una presenza organizzata”.
Un’attenzione particolare all’Inghilterra dove, afferma l’ex responsabile del Pd per gli italiani nel mondo, “ci sono stati diversi seggi in posti dove la volta scorsa non c’erano. Gli italiani evidentemente vedono nel Pd il partito che più dà attenzione nel considerarli cittadini comunitari e hanno fiducia in quello che potrà fare Zingaretti in termini di attenzione verso quel Paese. Anche la partecipazione in Inghilterra è stata molto ampia”.