Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero. Di recente sei stato protagonista, tuo malgrado, di un botta e risposta con la senatrice eletta in Nord America con il Pd, Francesca La Marca. Nella discussione è intervenuto anche Luciano Vecchi, capo del Pd nel mondo. Hai qualcosa da controreplicare?
Che sia intervenuto il buon Vecchi va benissimo, siamo in un regime di democrazia e ognuno è libero di dire quello che pensa. Le domande che ho posto nel mio intervento, in ogni caso, restano senza risposte. Noi lavoriamo per le comunità italiane all’estero, quelle che vengono sistematicamente ignorate: basti pensare ai pensionati italiani nel mondo che ancora oggi pagano le tasse pur venendo esclusi dal sistema sanitario nazionale.
Mi spiace davvero dover ascoltare qualche politico, che fa parte della stessa coalizione di Vecchi, che dice che noi italiani all’estero non apportiamo all’Italia sufficientemente, quando la verità è che noi che viviamo e lavoriamo oltre confine facciamo girare la ruota dell’economia italiana. Gli italiani all’estero, quelli regolarmente iscritti all’AIRE, sono ormai oltre sei milioni, ma se consideriamo anche discenenti e oriundi arriviamo a sessanta milioni, un’altra Italia oltre l’Italia.
Sono proprio gli italiani nel mondo i primi promotori del made in Italy all’estero: immaginiamo che ognuno di loro spenda almeno mille euro l’anno in prodotti italiani, tra enogastronomia, moda, auto-motive, reparto casa e tanto altro ancora. Lascio fare i calcoli al buon Vecchi, in modo tale che lui e i suoi colleghi Pd possano rendersi davvero conto di ciò che noi italiani nel mondo rappresentiamo per l’economia italiana.
Vecchi ha parlato di “insulti” alla senatrice…
Non è nel mio stile, non se sarei nemmeno capace. Ho espresso legittime critiche politiche e giudizi politici personali. Spero sia ancora consentito farlo senza essere accusati di lesa maestà.
Come procede il lavoro del MAIE in Nord e Centro America?
A gonfie vele, a duemila all’ora. Ogni giorno siamo al lavoro per crescere come Movimento e per essere sempre più vicini ai nostri fratelli italiani all’estero, per raccogliere le loro richieste e per assisterli quando ne hanno bisogno.
Concretamente, come vi state muovendo?
Comunicazione e territorio. Se vuoi fare politica nel terzo millennio hai bisogno di organizzarti al meglio con una comunicazione costante, puntuale, multicanale, anche di servizio; territorio, perché guai ad allontanarsi dalla comunità, si rischia di perdere il polso e il termometro della situazione. Invece a noi piace stare in mezzo alla gente, teniamo ancora al contatto fisico e a guardare negli occhi i connazionali.
Ti abbiamo visto molto attivo in Nord America in queste ultime settimane
E’ la seconda fase del percorso MAIE che prende vita. In questa parte del mondo, dopo le Politiche del 2022, ci siamo concentrati su Caraibi e America Centrale, per rafforzare ulteriormente la nostra presenza in quei Paesi, dove il nostro Movimento è già alla guida di importanti Comites e dove i diversi coordinamenti sono molto attivi e organizzati. In Nord America il MAIE sta crescendo grazie alla passione di tanti italiani, addetti ai lavori e non, che hanno deciso di seguirci in questo progetto, prima di tutto culturale e poi politico. La presenza del presidente del MAIE Ricardo Merlo a New York in occasione dell’ultimo Columbus Day, con i diversi incontri portati avanti con i principali rappresentanti della comunità italiana locale, è un chiaro segnale della nostra volontà politica di giocare anche in USA un ruolo da protagonisti. Senza dimenticare il Canada, dove pure siamo stati di recente e dove sono nati coordinamenti guidati tutti da persone bene inserite nel tessuto sociale italiano locale. Ci sono tutti i presupposti per continuare a fare bene.
Tutto questo in vista delle prossime elezioni politiche immagino, anche grazie all’alleanza con Noi Moderati di Maurizio Lupi.
No, tutto questo per continuare ad essere a fianco degli italiani all’estero, dovunque si trovino. Le elezioni per noi del MAIE sono solo una tappa del percorso, non l’obiettivo, che resta sempre quello di lavorare a muso duro per migliorare la qualità di vita dei nostri connazionali. Quella con Noi Moderati è un’alleanza politica che servirà al MAIE a far contare di più la propria voce a Roma, a tutto vantaggio degli italiani nel mondo.