Lo si vede spesso, di mattina presto, spingere sui pedali della sua bicicletta lungo la pista ciclabile che collega Boca Chica al porto di Andrés e viceversa. Confida: “Percorrerlo prestissimo é molto bello, si vede il sorgere del sole”.
E’ il suo hobbie, prima di rientrare allo Sporting Club, il suo conosciutissimo ristorante, e mettersi al lavoro. Per tutta la giornata.
Michele Cerchiara, 49 anni, calabrese, é a Boca Chica da 16 anni. Apprezzato ristoratore, da un po’ di tempo riveste anche l’incarico di corrispondente consolare della nostra Ambasciata di Santo Domingo. E’ sposato con la bella Magyerlin, che gli ha regalato due bellissime bambine: Edita e Michela.
“La prima volta che sono venuto nella Repubblica Dominicana, a Boca Chica, é stato nel ’99 – aggiunge – Venni a trovare mio padre, Pietro, che aveva comprato l’attuale Sporting Club, che prima si chiamava Milanello Club. Il mio ristorante é sempre stato un punto di riferimento per gli italiani, per i residenti e soprattutto per i turisti”.
Lo Sporting si trova al centro della spiaggia della famosa localitá turistica caraibica. E, da poco piú di un mese, Michele e Mayelin hanno aperto anche il nuovissimo bar Movida, un locale dalla tipica impronta giovanile italiana molto apprezzato anche dai dominicani “perché a Boca Chica finora non c’era un locale con questa tipología”.
Boca Chica é una delle spiagge piú belle della Repubblica Dominicana ed i dominicani, la domenica, percorrono volentieri i 30 km che dalla capitale portano qui per trascorrere il giorno di festa al mare, mangiando i piatti della cucina italiana di Michele e Magyerlin “che é un’ottima cuoca e mi aiuta tantissimo”.
LA VIDEO INTERVISTA DI ITALIACHIAMAITALIA A MICHELE CERCHIARA (realizzata nel 2016)
Lo Sporting Club é ormai una vera istituzione. Eccellente cucina italiana, é stato premiato dalla Camera di Commercio per la qualitá del cibo e del servizio. E’ lo stesso Michele a curare gli ingredienti dei piatti che propone ai suoi ospiti. La mattina presto fa la spesa al mercato “per avere sempre le cose piú fresche”.
Negli ultimi anni la folta comunitá italiana della localitá turística dominicana é cambiata parecchio, “in senso positivo – spiega Michele Cerchiara – Ci sono le famiglie, cioé coloro che come me lavorano, hanno la loro attivitá, fanno una vita normale, poi alla sera vanno a cena…”, ma anche i “singles”, che vengono qui per le avventure, fanno le ore piccole, gli piace andare in discoteca, bere un po’ di piú e, a volte, iniziano a conoscere persone che farebbero meglio a non frequentare”.
Prova ne sono alcuni casi di assassinio che recentemente hanno visto protagonisti loro malgrado un paio di connazionali.
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“Vent’anni fa vivevano qui anche connazionali indesiderati – prosegue Michele -, mentre adesso arrivano persone volenterose, che vogliono vivere l’esperienza dei Caraibi, trasferirsi con la famiglia, aprire attivitá… Quindi, pian piano, stiamo cambiando in meglio”.
A Boca Chica da tempo si richiedeva a piú voci la presenza di una persona che facesse da tramite tra la nostra Ambasciata di Santo Domingo e la comunitá locale.
“Il mio nuovo impegno di corrispondente consolare – racconta Cerchiara – é arrivato per caso. Il nostro Ambasciatore, dott. Canepari, mi ha mandato a chiamare ed io ho accettato volentieri, perché per me é un onore. E’ piacevole dare una mano ad italiani bisognosi, fornendo loro medicine o aiutandoli a rientrare nel nostro Paese. Una emozione particolare l’ho provata quando sono stato in Ambasciata a ricevere il mio incarico. Mi hanno fatto visitare tutti gli uffici, ho conosciuto persone bravissime e molto efficienti”.
“Il nostro Ambasciatore ha rilanciato i contatti tra Italia e Repubblica Dominicana, che si erano un po’ raffreddati, ha ridato vitalità alla nostra Camera di Commercio, ha promosso attivitá culturali e gastronomiche”.

Questo é Michele Cerchiara, da Castrovillari, provincia di Cosenza, un italiano che nella Repubblica Dominicana si é fatto apprezzare e si é fatto strada con l’amore per il suo lavoro, la sua simpatia e la sua dedizione alla nostra comunità.
“E’ stato un sogno – confida – e sono riuscito a concretizzarlo. Bisogna credere ai propri sogni, perché si realizzano. Io ce l’ho fatta. Sono venuto da solo e adesso ho una bella famiglia. Sono contentissimo – conclude – e colgo l’occasione per augurare a tutta la comunitá italiana un felice e soprattutto tranquillo 2020”.