Sen. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, dalla scorsa settimana anche membro del Comitato di presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Presidente, la classe politica italiana vi riconosce come l’espressione degli italiani nel mondo: notiamo sempre maggiore interesse e curiosità nei confronti del MAIE
Il MAIE è un movimento, liquido, orizzontale, non un partito tradizionale. Per noi è una differenza molto importante: il MAIE rappresenta l’identità italiana all’estero e ha come obiettivo fondamentale quello di difendere i diritti degli italiani residenti oltre confine. All’interno del nostro movimento esistono sensibilità politiche diverse, ma tutti siamo d’accordo sull’obiettivo, che è quello appunto di lavorare per migliorare la qualità di vita degli italiani nel mondo.
Va bene. Ma oggi come oggi state in maggioranza col centrodestra…
Noi abbiamo un dialogo con tutte le forze politiche. Del resto abbiamo fatto parte del governo Conte 1, con M5S e Lega, e poi del Conte 2, con M5S, Pd e Italia Viva. Poi è nata un’alleanza tra Forza Italia, PD, Lega, M5S, e Italia Viva; noi abbiamo deciso di non partecipare. Dunque, personalmente non credo molto alle alleanze ideologiche, perché alla fine in cucina – che è un posto che io conosco bene – si comincia a mescolare tutto.
Per il MAIE al CGIE non è andata male: è la prima volta che all’interno del Cdp esiste una così forte rappresentanza del Movimento…
Sì, siamo soddisfatti. Abbiamo tre esponenti MAIE nel Comitato di presidenza, due presidenti e due vicepresidenti di due commissioni molto importanti.
Come si sono svolti gli accordi per arrivare a questa nuova composizione del CGIE?
Un mese fa abbiamo cercato di mettere a un tavolo tutti, il centrodestra e tutta la galassia di sinistra; è stato un lavoro difficile, che purtroppo non ha prodotto risultati. I due schieramenti poi si sono irrigiditi e dunque come MAIE in Plenaria abbiamo agito per cercare di stare nei posti importanti, perché noi vogliamo contare e vogliamo lavorare per gli italiani nel mondo. Attraverso il MAIE parte della maggioranza di governo è nel Cdp; il MAIE appoggia convintamente il governo Meloni. Devo dire che il lavoro che stanno portando avanti il Sen. Borghese e l’On. Tirelli è prezioso. Sempre presenti, votano convintamente con la maggioranza di governo. Un esecutivo che credo metterà in atto grandi e importanti trasformazioni in Italia, un governo che arriverà alla scadenza naturale della legislatura. Dobbiamo ancora spingere insieme a tutti gli eletti all’estero e al CGIE per approfondire i temi che riguardano gli italiani all estero. Sono fiducioso che questo accadrà.
Ma nel CGIE vi eravate contati, prima di procedere con l’elezione del Segretario Generale?
Lunedì 19 giugno, primo giorno di lavori, c’è stata una votazione che abbiamo utilizzato per contarci. C’era stata una proposta del centrodestra di posticipare di un giorno l’elezione del segretario; ebbene, noi abbiamo utilizzato quella votazione come cartina di tornasole. Risultato: 9 i voti del centrodestra, 14 quelli del MAIE e 29 quelli legati al Pd. Dopo quei numeri era chiaro a tutti che non si potevano fare miracoli. C’è stato comunque, all’ultimo momento, un nuovo tentativo di sederci tutti a un tavolo, anche il centrodestra era interessato; dal Pd, però, è arrivata una risposta negativa, ormai per loro era tardi. Così il risultato è stato quello che è stato.
Su quali temi si impegnerà il MAIE all’interno del Consiglio Generale?
Abbiamo come obiettivo principale quello di migliorare i servizi consolari, in tutto il mondo. A volte i servizi vanno a rilento perché mancano fondi e personale, ma tante volte è colpa della cattiva organizzazione e quella dipende dai consoli. Abbiamo fatto una grande manifestazione a La Plata, in Argentina, per protestare contro l’inefficiente lavoro – secondo noi – del Console Romano: lo faremo anche in altre circoscrizioni consolari, ovunque sia necessario. Può anche essere che in certi casi i diplomatici non abbiano le risorse per fare tutto, ma comunque – per fare un paragone calcistico – devono lasciare il campo da gioco con la maglia bagnata; devono dare il massimo.
C’è anche il fatto che troppo spesso i nostri connazionali quando entrano in un Consolato vengono trattati a pesci in faccia. Questo non può succedere. Un italiano che entra in consolato deve essere accolto con un buongiorno e se possibile con un sorriso. E non accettiamo che un cittadino italiano non riesca a rinnovare il proprio passaporto o svolgere una pratica consolare: anche se quella sede avesse un solo impiegato, noi questo non lo accetteremmo mai.
Ha visto la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia sulla riforma del voto all’estero? E quella sulla cittadinanza?
Per quanto riguarda il taglio della trasmissione della cittadinanza, non siamo d’accordo e non lo saremo mai. Ci sembra invece molto interessante la proposta Fdi sulla modifica del voto all’estero: credo che grazie a una riforma del genere ci potrà essere maggiore trasparenza e per il MAIE, inoltre, ci sarebbe la possibilità di avere più rappresentanti all’interno del Parlamento italiano.
Qual è la fotografia attuale del MAIE a livello mondiale?
Stiamo lavorando senza sosta, come sempre facciamo. Chi ci conosce, sa che non ci fermiamo mai. Non siamo come certi partiti romani che oltre confine si muovono solo sotto elezioni. Stiamo preparando iniziative sul territorio in Sudamerica, nel Nord e Centro America e in Europa. Ci sono stati nuovi ingressi nel Movimento in questi giorni e ce ne saranno altri tra poco. Per chi vuole davvero occuparsi di italiani nel mondo, e non lo fa solo per una poltrona, il MAIE è l’unica alternativa possibile nel panorama politico italiano.