Rilanciamo qui di seguito l’intervista che il Sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha rilasciato al Corriere d’Italia, giornale italiano in Germania.
“La presenza dell’Italia in terra tedesca è forte e ben integrata, anche grazie ai tanti italiani che, a iniziare dal dopoguerra, hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita del Paese; ascolterò con grande attenzione i nostri connazionali e i nostri Consoli e lavorerò, al ministero e in Parlamento, per portare soluzioni a quelle che saranno le loro richieste nel più breve tempo possibile”. Questa era la Sua dichiarazione resa a Berlino a marzo del 2019. Ora ritorna in Germania anche per mantenere fede al Suo impegno?
Certamente sì! Ma non solo, L’obiettivo principale di questa missione istituzionale in Germania è soprattutto quello di individuare soluzioni ai problemi che troveremo a Saarbrücken; voglio rendermi conto della realtà locale, parlando personalmente con i rappresentanti della comunità italiana, ascoltando le loro richieste e raccogliendo osservazioni, suggerimenti, per poi prendere una decisione, tesa a rimediare all’errore che hanno fatto i governi precedenti, che chiudendo diverse sedi consolari anche in terra tedesca hanno di fatto abbandonato a se stessi i nostri connazionali.
Non sono mancate le critiche, espresse anche sulle pagine del nostro giornale, che vedevano il nostro Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, molto concentrato sulla rete consolare in America latina. Possiamo aspettarci dalla Sua imminente visita un chiaro segnale di attenzione verso il “vecchio continente”?
Rispedisco al mittente certe critiche. Sono false e pretestuose. Basta osservare con attenzione il lavoro che stiamo portando avanti da inizio legislatura, ovvero da quando il MAIE è entrato nella stanza dei bottoni. Non mi sono affatto concentrato solo in America Latina, è una visione distorta, una falsa ricostruzione dei fatti. Stiamo aprendo quattro nuove sedi consolari, due sono in America Latina – Vittoria (Brasile) e Montevideo (Uruguay) -, due in Europa, Manchester (Regno Unito) e Tenerife (Spagna). Manca ancora il Nord America, ma senz’altro dedicheremo la nostra attenzione anche a quella ripartizione. Mi sia consentita una osservazione: oggi stiamo discutendo su dove aprire nuove sedi, nei governi passati facevamo manifestazioni contro tagli e chiusure. Con il MAIE al governo la musica è cambiata, netta l’inversione di tendenza. Ribadisco, in passato si chiudevano Ambasciate e Consolati, oggi si aprono nuove sedi diplomatico-consolari. Il lavoro che stiamo portando avanti con passione, entusiasmo e determinazione parla da solo.
Comunque è opinione molto condivisa che ormai da anni i bisogni degli italiani all’estero non erano sottoposti in maniera così incisiva all’attenzione del Governo Italiano come da quando Lei ha assunto il ruolo di Sottosegretario con Delega per gli Italiani all’Estero. Ne è orgoglioso?
Non parlerei di orgoglio, ma di responsabilità. Sento forte la responsabilità di dare risposte concrete agli italiani all’estero, ovunque siano nel mondo. Ed è proprio quello che stiamo facendo da due anni a questa parte. Giustamente, mai come in questa legislatura, con il MAIE al governo, le necessità dei connazionali residenti oltre confine sono presenti sui tavoli romani che contano, nelle stanze del potere dove vengono assunte le decisioni. La presenza di un Movimento come il nostro nell’esecutivo dà maggiore valore a tutte le tematiche che riguardano gli italiani nel mondo e il Sistema Italia all’estero. Per la prima volta un eletto all’estero, per giunta appartenente a un movimento politico autonomo e indipendente dalla partitocrazia romana come il nostro, fa parte del governo italiano e ciò ha influito, influisce e influirà su ogni decisione che riguarda le nostre collettività. Oggi, a differenza di quanto accadeva in passato, esiste una vera politica per gli italiani nel mondo.
La Germania è stata duramente colpita dalle chiusure consolari. Prima quattro consolati chiusi nel 2010 e poi due sportelli consolari chiusi nel 2014. Il Governo del Saarland mise a disposizione dell’Italia gli uffici gratuiti per mantenere in essere quello sportello consolare. I suoi predecessori vi piazzarono invece un Console Onorario che li apre solo due volte al mese, nonostante il Governo di allora avesse promesso in quei locali una “presenza snella di personale MAECI”. La sua visita in Germania vuole correggere errori fatti nel passato e che hanno coinvolto non solo Saarbrücken ma anche altre importanti e numerose collettività?
Come giustamente ricorda lei, e come ho anticipato in questa nostra conversazione, in passato sono stati commessi dei gravi errori. Tra questi, quello di smantellare la rete consolare italiana nel mondo, non solo in Germania. Tra le priorità di questo governo, invece, e non da oggi, c’è la ferrea volontà di migliorare la qualità di vita degli italiani all’estero e questo vuol dire anche presenza sul territorio di Ambasciate e Consolati, significa offrire ai connazionali servizi consolari efficienti in tempi dignitosi. Noi, a differenza di altre forze politiche, nasciamo all’estero per gli italiani all’estero; il MAIE stesso è formato da dirigenti e coordinatori che sono italiani nel mondo e dunque conoscono le necessità di chi vive fuori perché le vivono ogni giorno sulla propria pelle. Abbiamo rotto un paradigma: Roma ha i temi nazionali a cui pensare, è sempre stata troppo distratta dalle questioni interne per potersi dedicare davvero ai temi che riguardano l’emigrazione. Noi invece ci concentriamo proprio su quelli: questa è una delle peculiarità del nostro Movimento, che è anche la nostra forza.
Nel 2021 il Corriere d’Italia festeggia il settantesimo anno della sua fondazione. La “Mezz’Ora Italiana”, il primo programma radiofonico in lingua italiana mandato in onda in Germania, festeggia l’anno prossimo il sessantesimo compleanno. Possiamo contare su una Sua visita per festeggiare insieme le due storiche redazioni?
Vi ringrazio per l’invito. Cercherò sicuramente di essere presente, perché il Corriere d’Italia è un giornale che in Germania fa informazione puntuale da anni. La stampa italiana nel mondo ha una importanza fondamentale per le nostre comunità: non solo informa, ma contribuisce con forza a promuovere e diffondere all’estero la nostra lingua, la nostra cultura, il nostro made in Italy; il nostro essere italiani. Dunque sì, farò di tutto per potere partecipare ai festeggiamenti per il vostro 70esimo compleanno.