“La Costa Rica è la mia seconda patria. Mi innamorai fin dal primo momento. La sua natura ed il suo clima non hanno uguali. Ho tantissimi amici costaricensi che praticamente mi hanno adottato come fratello e, in alcuni casi, anche come figlio, gente fantastica, potrei scrivere un libro intero, però mi limito al mio primo pensiero”. Così Giuseppe Cacace, 48 anni, barese di Bitritto, parla della “sua” Costa Rica, il Paese dove vive da più di 20 anni e di cui si è innamorato perdutamente fin dal primo momento, quella vacanza “galeotta” del 1996.
In Costa Rica Cacace si è formato una famiglia ed ha un lavoro gratificante.
“Sono agente immobiliare, ho un ristorante e un’agenzia web – racconta ad Azzurro Caribe – Inoltre presto consulenza ad un’azienda di telecomunicazioni con sede in Guatemala. Sono segretario del CDA della Camera di Commercio italiana in Costa Rica e coordinatore nazionale del MAIE. In passato ho fatto parte del direttivo dell’Associazione Italiana di Mutuo Soccorso in Costa Rica”.
Nel tempo libero si dedica ai suoi hobbies: “Ne ho tanti, però il principale ha a che vedere con la tecnologia, hardware e software, e quando mi resta un po’ di tempo faccio volare il mio drone”.
Gli italiani in Costa Rica ufficialmente sono quasi 8 mila, più di 3 mila nel GAM (Gran Area Metropolitana) della capitale San José, però si presume che vi vivano almeno altri 25 mila connazionali, soprattutto se calcoliamo gli stanziali.
Le loro attivitá coprono quasi tutti i settori, specialmente nella zona del GAM, però quando ci si muove lungo le zone costiere, la ristorazione la fa da padrona.
“I problemi non mancano – spiega Cacace – Ne potrei citare un’infinità, ma c’è da dire che chi è veterano della Costa Rica riesce a superarli in modo più semplice di chi è qui da poco. Investire in Costa Rica è un tema che va al di là di un discorso prettamente economico – sottolinea – Io ci vivo da quasi 25 anni con investimenti nazionali e la mia esperienza personale è soddisfacente per fattori paralleli a questi come la pace, il clima, il fattore umano, il costo della mano d’opera, la pressione fiscale, la tranquillità… E, se calcoliamo che al giorno d’oggi il sistema fiscale costaricense e la crisi economica mondiale hanno danneggiato l’economia, dovremmo investire in questo Paese più per le ragioni che ho espresso che per un motivo economico”.
Giuseppe è conosciutissimo e molto attivo all’interno della comunità italiana locale e, a chi gli chiede se conviene mollare tutto e trasferirsi in Costa Rica, commenta: “Ricevo costantemente questo tipo di richieste e la mia risposta va sempre in base all’obbiettivo che vuol raggiungere la persona che lascia il proprio Paese”.
Fa parte della Associazione Italiana di Mutuo Soccorso, nata nel 1890. Un sodalizio senza fini di lucro, costituito per promuovere all’interno della colonia italiana della Costa Rica “il benessere morale e materiale, fomentando l’unione e l’aiuto reciproco”.
Esistono altre associazioni di connazionali, regionali e provinciali, in particolare di emiliano-romagnoli, di piemontesi, di mantovani, ecc.
“Se la comunità italiana fosse più unita – sottolinea Cacace – avremmo maggior sviluppo a favore della comunità stessa. Io sono uno di quei promotori che cerca di farlo da anni e non mi arrenderò facilmente perché ci credo tantissimo”.
In questo spirito di ricerca di coesione tra i nostri connazionali negli ultimi due anni l’Ambasciata, in collaborazione con la Camera di Commercio, ha organizzato due importanti fiere, che seguiranno in futuro ed a cui si affiancheranno delle sagre. Evidenzia Cacace: “Devo dire che l’Ambasciatore Fulvio Rustico è uno di noi ed è molto attivo nella promozione di questo tipo di attività a favore della comunità. E’ il diplomatico ideale che tutte le ambasciate italiane nel mondo dovrebbero avere”.
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