“Come MAIE siamo molto attivi in Cile; il Movimento è presente su tutto il territorio nazionale, non solo nella capitale, ma anche in tutte le province del Paese, lungo ben 4mila chilometri”. Lo dichiara a ItaliaChiamaItalia.it Claudio Curelli, coordinatore nazionale del MAIE in Cile, che aggiunge: “Abbiamo organizzato diversi incontri, anche con il Sen. Ricardo Merlo e l’On. Mario Borghese, presidente e vicepresidente MAIE. Grazie alle nuove tecnologie, ne organizzeremo altri in forma virtuale nelle prossime settimane, per costruire dal basso una lista che possa candidarsi alle prossime elezioni Comites”.
Curelli è anche presidente del Comites. Negli ultimi sei anni ha guidato il Comitato, svolgendo al meglio la sua funzione e riuscendo ad ottenere anche importanti contributi per portare avanti progetti molto interessanti. Come quello denominato “Bussola”, per favorire l’integrazione di quegli italiani che per un motivo o per un altro hanno deciso di trasferirsi in terra cilena. E poi la web-radio che è stata chiamata “Perché”, in onda ormai da cinque anni: interviste, opinioni, fatti. Una radio “parlata” al 90%: trasmette 24 ore su 24, poca musica, tanta italianità. Molti i temi trattati, da affrontare con gli esperti dei diversi settori. Dunque cultura, emigrazione, imprenditoria, turismo e tanto altro ancora.
Dopo la sua prima esperienza da presidente Comites, Curelli è convinto che potenziando un po’ i Comitati, dando loro maggiori poteri, la funzione dei Comitati potrebbe essere migliorata, a tutto beneficio dei connazionali. Anche se “la presenza di un organo istituzionale ed elettivo, che rappresenta l’anello di congiunzione tra la comunità italiana e la sede diplomatico-consolare, già da sola basta per fare in modo che le autorità consolari abbiano nei confronti degli italiani, soprattutto di quelli più fragili e bisognosi, un atteggiamento diverso”.
A proposito della nomina a Sottosegretario agli Esteri di Benedetto Della Vedova, un romano e non un eletto all’estero, il presidente del Comites commenta così: “Il governo sbaglia grandemente se non prende in considerazione gli italiani all’estero, perché noi italiani nel mondo siamo una risorsa incredibile, un’altra Italia che gira per il mondo e favorisce scambi commerciali, promuove il made in Italy e la nostra cultura, crea ponti tra i diversi Paesi e lo Stivale. Quello di non avere un eletto all’estero alla Farnesina è certamente un errore, a cui spero in futuro si possa rimediare”.
“Con la presenza del Sen. Merlo alla Farnesina, con il grande lavoro che ha svolto e con gli importanti obiettivi che ha saputo raggiungere, dovrebbe essere chiara a tutti la differenza tra avere al ministero un eletto all’estero e una persone che gli italiani nel mondo non se n’è mai occupata. La presenza di un eletto all’estero al governo è stata fondamentale per poter sviluppare politiche concrete a favore degli italiani all’estero, non solo a beneficio delle comunità italiane nel mondo ma dell’Italia stessa”.
Secondo Curelli questo governo non ha iniziato col piede giusto, se parliamo di italiani nel mondo: “Basta pensare, per esempio, al grave ritardo che c’è in tema di assunzioni al ministero. I passati governi hanno trovato i fondi, ma ancora l’attuale esecutivo non riesce a selezione e formare il nuovo personale. E’ uno spreco di tempo e di risorse”.
Una battuta finale sulla situazione legata alla pandemia in Cile: “Ci sono ancora delle restrizioni, come per esempio il coprifuoco dalle dieci di sera alle 5 del mattino. Purtroppo il numero dei contagi non cala, è ancora alto. La situazione è molto critica, circa il 98% dei letti a disposizione in terapia intensiva è occupato. La vaccinazione ha superato il 65% della popolazione obiettivo, ovvero delle persone che hanno dai 18 anni in su. Ma la luce in fondo al tunnel è ancora lontana”.