Domenico Meliti, coordinatore del MAIE Regno Unito, è un imprenditore italiano con base a Londra che da anni, alla guida del proprio gruppo, opera nel settore delle costruzioni, dell’architettura e del design in tutto il territorio britannico. Di recente ha ricevuto l’investitura come Cavaliere dell’Ordine Ospitaliero di Sant’Elena.
Il nostro connazionale conosce molto bene la capitale inglese e il Regno Unito: “Dopo aver finito il servizio militare decisi di trasferirmi a Londra per intraprendere una nuova avventura. Avevo voglia di migliorare la mia conoscenza della lingua inglese, poi mi innamorai del dinamismo di questa città e non sono più andato via”.
ItaliaChiamaItalia ha raggiunto telefonicamente il coordinatore del MAIE UK proprio mentre rientrava da Hong Kong, dopo un lungo viaggio di lavoro. Oggi Domenico Meliti è un affermato imprenditore, una persona di successo. Ma gli inizi non sono stato affatto facili.
“Dopo il mio arrivo a Londra – racconta a Italiachiamaitalia.it -, cominciai a lavorare nel settore della ristorazione per diversi hotel, quali Radisson, The Intercontinentale, The Ritz, nell’ambito gestione aziendale. Nel frattempo – prosegue -, aiutai a ristrutturare e riprogettare un importante ristorante nel Kent. Fu senz’altro un’esperienza molto significativa per la mia carriera lavorativa, dal momento che mi aiutò a rendermi conto dei miei punti forza: le mie qualità di leadership e la mia grande dedizione nel realizzare i miei obiettivi”.
A quel punto Domenico capì subito che era il momento di avviare la propria azienda: “Per prima cosa decisi di approfondire i miei studi con un diploma in Interior Design presso la Royal Academy of Arts e uno in Ingegneria Meccanica. Avevo anche un po’ di esperienza nel settore dell’edilizia grazie alla mia breve parentesi lavorativa presso M&E. Una volta maturate le competenze adatte, nel dicembre del 2009 aprii la mia azienda EMD Mechanical Services Ltd”.
“All’inizio – ammette – è stato difficile comprendere alcune dinamiche e prassi relative al mestiere, che ovviamente cambiano da Paese a Paese e anche il modo di fare impresa qui è molto diverso rispetto all’Italia; ma facendo esperienza, anche a costo di sbagliare, il mio metodo si è affinato, le cose sono migliorate; il tasso di crescita di EMD negli ultimi anni lo dimostra”.
Quali sono i settori che tirano di più in questo momento?
“Le costruzioni, ovviamente. A parte questo, c’è un’enorme crescita nel settore dei servizi digitali, ma occhio anche al turismo e a tutto ciò che è bio e a basso impatto ambientale”.
Come vive la comunità italiana del Regno Unito il clima di incertezza legato alla Brexit?
“È senz’altro un tema molto sentito e so che molti connazionali sono preoccupati per quel che succederà post-Brexit. Noi rispondiamo alla comunità italiana dicendo che il governo si è preparato a tutti gli scenari possibili, dal momento che, come ha anche detto il Senatore Merlo, ‘la difesa degli italiani è la nostra assoluta priorità’. Tutto sommato, però, abbiamo notato una buona volontà dalla parte britannica sul tema del rispetto dei diritti dei cittadini europei”.
Parliamo di politica. Da poco sei stato nominato coordinatore del MAIE UK. Quali riscontri hai avuto dopo la tua nomina?
“Senza ombra di dubbio sono stati riscontri molto positivi, siamo una squadra di persone preparate e che vivono la condizione di italiani all’estero in prima persona e questo è molto importante. Il gruppo è coeso e pronto a lavorare alacremente sulle prossime iniziative, ma questo lo vedrete prossimamente”.
Hai già in mente un programma di iniziative MAIE in terra inglese?
“Certamente. Mi sto impegnando nel velocizzare le pratiche consolari tramite la creazione di un canale di comunicazione parallelo e più diretto. Ritengo importante potenziare questo servizio per venire incontro ai disagi che si stanno creando agli italiani, ma abbiamo anche tante idee in quanto a pensioni e scuole italiane all’estero per gli italiani di seconda generazione che vogliono conoscere le proprie radici”.
Quali passi hai intenzione di dare nella costruzione del network MAIE UK?
“Bisogna creare un contatto tra i cittadini italiani nel Regno Unito e i loro rappresentanti. Con i partiti dei governi precedenti questo fattore è venuto a mancare, invece ritengo sia un passaggio fondamentale. Ci saranno diverse iniziative da organizzare in tutto il Paese e ci stiamo mettendo al lavoro in tal senso, ma è chiaro che una strategia a lungo termine seguirà questa prima fase.
Il presidente del MAIE, Sen. Ricardo Merlo, ricopre il ruolo di Sottosegretario agli Esteri in questa legislatura. E’ la prima volta che un eletto all’estero entra a far parte del governo. In che modo, secondo te, questo può favorire gli italiani nel mondo e in particolare gli italiani del Regno Unito?
“Senza dubbio la sua esperienza personale come italiano residente all’estero rappresenta un punto di forza per il ruolo che ricopre. Questo perché ha vissuto in prima persona le difficoltà e le sfide che derivano dal vivere lontano dal Bel Paese. Il suo recente soggiorno a Londra lo ha aiutato a rendersi conto del clima ansioso che si respira tra gli italiani in UK, motivo per cui attualmente si sta impegnando a fondo per rispondere alle loro esigenze”.
Hai incontrato Merlo diverse volte, alla Farnesina e recentemente anche a Londra, durante la missione istituzionale del Sottosegretario. Che impressione ti sei fatto di lui, politicamente parlando, e cosa pensi del lavoro che ha svolto finora per gli italiani nel mondo?
“È una persona che ammiro molto per l’entusiasmo e la dedizione che pone sul suo lavoro, mi ha molto colpito il suo sforzo nel valorizzare la cultura italiana del mondo. Durante il suo soggiorno a Londra si è reso conto della situazione degli italiani qui all’estero e penso che sia senz’altro un motivo di conforto per gli italiani del Regno Unito sapere che l’esecutivo sta valutando l’apertura di un altro punto consolare, oltre al Consolato Generale di Londra, per non concentrare tutto il lavoro in UK su una sede soltanto, soprattutto dopo la chiusura del Consolato di Manchester voluta dal governo PD”.
Torniamo agli italiani a Londra. Cosa chiedono al governo italiano?
“Sicuramente il miglioramento della rete diplomatico-consolare. Infatti, deve essere riorganizzata e potenziata. Attualmente la condizione della struttura consolare è in forte crisi di efficienza e sta creando una situazione di disagio e ritardi per gli italiani residenti all’estero, anche se l’attuale Console Generale Marco Villani sta facendo uno sforzo immane ed un lavoro egregio, si sta dimostrando molto vicino alla comunità con tante iniziative culturali e sociali.
I nostri connazionali chiedono anche maggiore supporto alle scuole italiane, affinché i nostri figli possano ricevere un’istruzione in linea con i nostri tempi e con le nuove tendenze migratorie in atto.
Da giovane imprenditore, consiglieresti oggi a un italiano di investire nel Regno Unito?
“So che molti sono preoccupati per le conseguenze della Brexit, ma il mercato britannico è in continua crescita e può offrire più opportunità rispetto all’Italia. Questo ovviamente non significa che sia facile: si tratta comunque di un mercato competitivo, a sfondo internazionale, quindi sicuramente non mancheranno le sfide. Quello che posso consigliare è di studiare bene il proprio progetto e il mercato, conoscere il proprio potenziale e con il giusto impegno arriveranno i risultati positivi”.