“Il governo andrà avanti, ma non roviniamolo a suon di slogan”. Sono parole di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico del M5S, intervistato dal Corriere della Sera.
“Per il Movimento, dare un’anima a questo governo significa dare tutto per gli Italiani. Se ci sono delle difficolta’ e’ normale perche’ siamo nati in poche settimane, ma vedo un clima positivo: non roviniamolo con slogan per il nostro elettorato. Dopo la manovra mi auguro che ci siederemo a un tavolo e lavoreremo a un calendario per il 2020. A partire da salario minimo, legge sul conflitto di interessi e riforma della sanità”.
Su ius soli e ius culturae, il capo politico del M5S taglia corto: “Per le strade la gente non mi ferma per chiedermi lo ius soli. Mi chiede lavoro, meno tasse, liste di attesa negli ospedali piu’ veloci. L’Italia non e’ un prodotto da campagna elettorale. Milioni di famiglie aspettano risposte”. Lo ius soli “è un tema che non è mai entrato nel programma di governo, né entrerà ora“.
Sullo stato di salute del governo e della maggioranza, dopo l’avvertimento del Pd, Di Maio chiosa: “Zingaretti e Franceschini non mi hanno detto mai nulla del genere. E non ho letto nulla in proposito. Di retroscena ne leggo tanti, ma il governo andrà avanti se lo vorranno gli italiani. Non credo che da parte di qualcuno ci sia l’intenzione di sacrificare il Paese per il proprio interesse. Gia’ lo ha fatto Salvini”.
In Emilia Romagna M5S presenterà liste non alleate al Pd? “Stiamo valutando insieme ai territori” risponde Di Maio. La scelta delle liste alle elezioni regionali di M5S “è una riflessione complessiva del Movimento che ovviamente interessa anche me e Grillo. Ma va inquadrata in un ambito più ampio, in un momento complesso per il Movimento”.
Una manovra di tasse? “Queste sono le false accuse di Salvini e la Meloni. Fratelli d’Italia fino a qualche anno fa tirava la carretta a Monti votando la riforma Fornero, ora hanno il coraggio di contestare una legge di bilancio che fa più deficit – quindi è più espansiva – di quella fatta quando eravamo al governo con i sedicenti sovranisti. Io non so dove trovino la faccia. Se non fosse stato per noi oggi le famiglie si sarebbero ritrovate l’aumento dell’Iva e 600 euro in più da pagare. Non scherziamo”.