Gregorio De Falco, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul partito di Conte ha detto: “Questa vicenda è sintomatica di come funziona il giornalismo in Italia. Alla fine è tutta una creazione giornalistica. Nasce da un articolo de Il Giornale che poi viene riproposto dai giornali di centrodestra. In quell’area si vuole diffondere l’idea che il premier Conte voglia fare un partito. Insomma, si vuole dar noia, dar fastidio a Conte e al governo”.
“In realtà non c’è assolutamente nulla di vero, almeno per quanto mi riguarda. Non sono stato contattato da nessuno, né altri che sono stati nominati nell’articolo mi risulta che siano stati contattati”.
“E’ chiaro che se Conte decidesse davvero di fare un nuovo partito modificherebbe gli equilibri nel governo. Per Conte è meglio non avere un partito. Lui nasce come persona che viene portata nella politica dal M5S, non è certo il momento per lui di creare un nuovo partito. Io sono sempre stato critico nei confronti del Conte 1, ma anche del Conte 2 perché ancora non ha mostrato discontinuità col precedente governo. Quindi la vedo piuttosto dura per me appoggiare un partito di Conte. Diciamo che questo governo giallorosso è meglio di quello gialloverde, ma ancora non vedo grandi differenze. Non c’è stata discontinuità sui decreti sicurezza, ma anche sul profilo culturale. La questione della scuola ad esempio è impressionante”.
Sulla scuola: “Come si fa a ritenere che gli esami universitari si debbano fare a distanza mentre quelli di maturità in presenza? Che differenza c’è? E poi con quali caratteristiche? Senza aver fatto una valutazione seria dei rischi che si corrono. Perché non si possono fare gli esami all’aperto? Sono d’accordo con tutti quei ragazzi che stanno protestando per questa modalità di esame decisa dal governo. In realtà non c’è alcuna valutazione concreta, avveduta delle circostanze di fatto. La sensazione è che questo governo navighi a vista e con un occhio solo. Bisognerebbe fare uno studio approfondito per capire dove sono i focolai e tenere conto della situazione concreta, per potersi regolare. Altrimenti si propongono soltanto soluzioni senza tenere conto della situazione. Attualmente la situazione è potenzialmente pericolosa, tant’è vero che sembra che riprendano alcuni focolai. Ad oggi consiglierei di non riprendere le lezioni in presenza. Se a settembre la situazione sarà diversa si potrà riprendere, ma bisogna fare una mappatura del contagio. Siamo completamente al buio”.
Sul Mes. “Credo sarebbe necessario accedere al Mes. Il tasso d’interessi per la restituzione del prestito è bassissimo. Sono 36 miliardi che al Paese servono. Bisognerebbe lasciare da parte i propri dogmi e gli slogan e affrontare la realtà”.