Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, intervistato dal quotidiano La Stampa, è tornato ad attaccare il governo Meloni.
“Ho fatto due governi in cui ho faticato tantissimo in Europa e all’estero per far capire che eravamo persone serie con un chiaro progetto di rilancio dell’Italia in un quadro geopolitico multipolare”, dice l’ex premier, che continua: “Ho avuto contro potentati economici, finanziari e politici di ogni tipo. Mi sono mai lamentato? No. Meloni governi se ne è capace”.
E ancora: “Il suo problema con le lobby è che ne sta favorendo alcune e quindi si ritrova le altre contro, il suo è un governo neo-corporativo fortemente selettivo che non riesce ad avere una visione generale per il Paese”.
Secondo il leader pentastellato “le bugie dette in conferenza stampa hanno una radice chiara: Meloni ha preso voti sfruttando il suo ruolo di opposizione a tutto e tutti, mostrandosi forte, coraggiosa, aggressiva. Ma una volta arrivata a Chigi si è rivelata supina nei confronti di Bruxelles e succube nei confronti di Washington. Questo euro-atlantismo acritico fa impallidire il confronto con i nostri peggiori governi tecnici. Lei stessa soffre questo tradimento politico, le provoca un corto circuito mentale cui cerca di sopperire con la comunicazione, mischiando realtà e falsità”.
“Credo che il complotto serva a scaricare su altri incapacità e incompetenza che il suo Governo sta dimostrando. Di qui gli attacchi alla magistratura, il tentativo di delegittimare inchieste giudiziarie in corso, lo scontro sui poteri di controllo come la Corte dei Conti e l’Anac”.
Un confronto tv con l’attuale presidente del Consiglio? “Meloni sa che in un confronto con me non avrebbe vita facile con le fesserie che racconta. Metto in conto che Elly si difenda benissimo. Ma il punto è che se Meloni batte Schlein in un confronto tv non vuol dire che sia più forte dell’opposizione. Non possiamo ridurre a questo la nostra politica”.
Sul Mes ribadisce che “la premier, invece di tentare di chiamarci in causa mentendo, cosa di cui risponderà davanti al giurì d’onore della Camera, dovrebbe scusarsi con gli italiani per aver contribuito a introdurre il Mes con un disegno di legge quando era al governo con Berlusconi nel 2011”.
Secondo Conte il nuovo patto di stabilità è una “questione cruciale”. “Un patto che Francia e Germania ci hanno rifilato senza che Meloni abbia avuto il coraggio di combattere una battaglia vera. Del resto lei stessa ha ammesso che questo non è il patto che avrebbe voluto, salvo poi dire che a condizioni date è soddisfatta. Ma di cosa è soddisfatta? Della manovra correttiva che dovrà fare nel 2024? Chiaramente dopo che gli italiani avranno votato alle Europee? Dei 12 miliardi di tagli che dovremo fare ogni anno? Se consideriamo solo il finanziamento del taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef arriviamo a una manovra correttiva per il solo 2024 che si aggira intorno a 30 miliardi”.