Il senatore Andrea Causin, vicepresidente del gruppo Europeisti, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sulla nascita del gruppo Europeisti al Senato ha detto: “Se non dessimo fastidio non ci avrebbero attaccato. Il fatto che siamo riusciti a costituire questo gruppo ha dato fastidio a molti, quindi l’ironia che viene fatta nei nostri confronti ci sta. Qualcuno si aspettava che mettessimo dentro personalità che meglio si prestavano ad attacchi, invece siamo tutte persone normali, che hanno una visione comune dell’Europa”.
“Siamo andati al Quirinale, abbiamo detto quello che volevamo dire e stiamo facendo il nostro lavoro. Lo spirito del nostro gruppo parte dall’intervento del Presidente Conte e dal fatto che oggi l’Italia si salva solo grazie all’Europa. Non oso pensare cosa succederebbe se ci fosse un governo sovranisti che entrasse in rotta di collisione con l’UE. Siamo stati molto chiari con il Presidente della Repubblica, noi siamo per il Conte ter, non vogliamo neanche trovarci nella condizione di fare una riflessione su un governo senza Conte, perché bruciare l’ipotesi Conte significherebbe tenere aperta la crisi per un’altra ventina di giorni, a quel punto meglio andare a votare”.
Europeisti partito del premier Conte? “E’ prematuro dirlo perché ad oggi noi lavoriamo sul 2023. Il tema oggi è far partire il governo. All’orizzonte ovviamente c’è l’idea che Giuseppe Conte possa essere una risorsa anche in uno scenario elettorale per una forza di centro europeista. Noi magari saremo una parte di quello che nascerà, non c’è l’esclusiva, anche perché puntiamo ad un consenso ampio”.
Sul Mes. “Se ci fosse la necessità sarebbe da prendere, non sono ideologico su questo tema. Finchè abbiamo la possibilità di utilizzare scostamenti di bilancio usiamo quelli, se poi dovessimo avere necessità del Mes si prende e si usa”.
Su Forza Italia. “Non sono deluso da FI. Mi rendo conto che si trovi in imbarazzo in una condizione in cui il centrodestra è diventato destra-destra. In tempi diversi, con un Paese diverso, FI sarebbe stata protagonista in un’operazione di governo di salvezza nazionale, oggi non riesce a farlo perché è marginale in una coalizione dominata da Lega e FDI. Anche mezza Lega è nella situazione di FI, c’è la parte legata a Giorgetti che è governista e riconosce il ruolo dell’Europa e non ha paura di dirlo. Con Berlusconi ho parlato tre giorni prima di assumere questa decisione, quando prendo la decisione non torno indietro. Ci siamo confrontati, ma quando uno assume una decisione poi non può rinegoziarla”.
Su Renzi. “Le cose che fa sono esattamente l’opposto di quelle che dice. Penso che non lo capisca neanche più il PD”.