Simone Billi è deputato eletto nel collegio Europa per la Lega. Nato in Italia ma residente a Zurigo, è ingegnere industriale in una grande multinazionale dell’energia.
Onorevole Billi, lei è stato appena eletto presidente del Comitato per gli italiani all’estero alla Camera. Quali sono i programmi e le iniziative previste per il futuro dal Comitato?
Abbiamo definito alcuni obiettivi. Innanzitutto le consultazioni per la riforma del voto per gli italiani all’estero e per la riforma del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) per cercare di rendere più efficaci questi strumenti. Poi la razionalizzazione e l’efficienza dei corsi di italiano all’estero, in accordo anche con i sottosegretari Picchi e Merlo. Abbiamo intenzione di occuparci della legge per il rientro in Italia dei cervelli, migliorandola e rendendola più efficace, lavorando con le varie associazioni che si occupando di questo campo e vogliamo, come Comitato, occuparci del riconoscimento reciproco delle esperienze professionali maturate in un paese estero in Italia, il dirigente da coinvolgere sarà di sicuro Nocella.
Desideriamo il potenziamento della rete consolare, facendo riferimento in particolare a Vignali (Direttore generale per gli italiani all’estero alla Farnesina, ndr) e Merlo, con il potenziamento o l’apertura di nuove sedi consolari. Inoltre lavoreremo alla legge per la delocalizzazione, per incentivare le aziende a venire in Italia. Senza dimenticarci naturalmente della promozione del Made in Italy. Tutto questo da fare in collaborazione con la Commissione Attività Produttive.
In passato i Comitati permanenti per gli italiani nel mondo non si sono dimostrati poi così determinanti, così efficaci nello svolgere il proprio ruolo…
Sono alla prima legislatura e non ho seguito i precedenti lavori da vicino. Noi abbiamo definito degli obiettivi iniziali e delle audizioni.
Dalla maggioranza di Governo cosa dobbiamo aspettarci per gli italiani nel mondo in questo 2019?
Io personalmente sto lavorando su diversi temi: la Carta d’identità elettronica, per esempio, o l’anagrafe unica.
Esiste la speranza, per gli italiani nel mondo, di vedere eliminata una tassa odiosa e iniqua come l’Imu sulla loro prima e unica casa in Italia? E cosa ha intenzione di fare Billi su questo?
Ci ho lavorato molto e ci continuerò a lavorare. Voglio essere sincero e non posso fare promesse che non posso mantenere. Mi piacerebbe tantissimo che l’Imu sulla prima casa possa essere eliminata, ma sarà difficile nel breve termine. Penso che presenterò ulteriori atti per cercare di sollecitare il Governo, ma non sarà facile.
Segnalo sempre che l’Imu è un provvedimento che è stato promosso e inventato dai governi di Centrosinistra e Monti tolse la scelta dei comuni sulla possibilità di considerare un immobile prima o seconda casa. Quindi ci troviamo con un budget a bilancio che deriva da scelte fatte da precedenti governi.
Ma con Monti in maggioranza c’era il Centrodestra. Inoltre l’abolizione dell’ICI fu fatta sempre dal Centrodestra, mettendo in difficoltà i bilanci delle amministrazioni locali.
Certo, certo. Su questo sono d’accordo.
Venendo più all’attualità, la Giunta del Senato ha votato NO all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. Crede che, dopo il voto espresso dai 5 Stelle contrario ai loro princìpi fondanti, ci sia un problema di tenuta del Governo? Senza contare che la Lega continua a crescere nei sondaggi, mentre i pentastellati sono in evidente difficoltà…
Posso dire che dal mio punto di vista, per quanto riguarda il mio lavoro, non c’è nessun problema e possiamo continuare a lavorare insieme nell’interesse della comunità italiana all’estero, che è l’argomento di cui mi interesso principalmente.
Comunque sia la Lega è cresciuta moltissimo nei consensi. In prospettiva delle elezioni europee, pare che Popolari e Socialisti non avranno la maggioranza nemmeno mettendosi assieme. Pensa che per i Sovranisti sia tempo di ragionare su possibili maggioranze europee?
Non ho sufficienti dati per rispondere, dovrei sentire i vertici del mio partito direttamente coinvolti al riguardo. Detto questo i numeri parlano chiaro, dalle proiezioni Socialisti e Popolari dovranno appoggiarsi a qualche altra forza. I Sovranisti crescono del 3,8% ed è un’ottima cosa.
Non è possibile prevedere una sorta di “contratto per l’Europa” tra Lega, 5stelle e Fratelli d’Italia sulla scia del contratto per l’Italia tra Lega e M5S?
Da un punto di vista squisitamente tecnico la risposta potrebbe essere “chi lo sa?”, direi che è presto per dirlo. Non so poi se i vertici del mio partito abbiano discusso di qualcosa, io non ne so niente, non lavoro su queste cose ed è difficile per me fare previsioni se non quelle da uomo della strada.
State pensando a qualche iniziativa per gli italiani residenti nel Regno Unito relativamente alla Brexit?
Stiamo lavorando per informare la comunità italiana in loco e sensibilizzare il Governo su argomenti specifici. Stiamo lavorando per fare delle audizioni, ma non posso ancora dare un elenco. Entro marzo dovremmo essere pronti.
Un giudizio sulla Brexit? La notizia di stamattina (ieri per chi legge, ndr) è che lo stabilimento dell’Honda in GB chiuderà proprio per questa causa, si parla di 3.500 posti di lavoro persi, tra di loro ci sono anche degli italiani.
Che la Brexit sia un disastro o meno è ancora da vedere, credo sia presto per giudicare. Nel breve termine darà dei riscontri negativi, ma nel medio e lungo termine non sappiamo bene cosa possa succedere.
Possiamo dire di essere già sul medio termine, la data effettiva si avvicina ma l’economia ha già reagito in questi tre anni.
La Brexit parte a fine marzo. A breve termine è stato negativo, ma non credo ancora si possa dare un giudizio.
Non pensa che un’Europa che lavora in maniera sincretica possa competere con le grandi economie mondiali, mentre i singoli e piccoli paesi si troveranno in difficoltà a posizionarsi?
La nostra posizione è chiara: sì all’Europa, ma non a questa Europa.