Silvio Berlusconi, intervistato dal quotidiano Libero, rispondendo a una domanda sui rapporti tra il governo italiano e la Francia e il recente scontro sulla gestione dei migranti, ha dichiarato: “Io non ho mai ‘pestato i pugni sul tavolo’ anche quando ho ritenuto che il governo francese dell’epoca stesse commettendo gravi errori, per esempio in Libia, le cui conseguenze paghiamo a tutt’oggi. In Europa dobbiamo contare di più costruendo alleanze, non contrapposizioni. Questo non toglie che l’atteggiamento della Francia sulla questione migranti sia stato profondamente sbagliato e ingeneroso nei nostri confronti. Non è questa la strada per costruire l’Europa e bene ha fatto il nostro governo a farlo notare”.
A proposito della Legge di stabilità varata dal governo: “Alla manovra do la sufficienza piena, e anche qualcosa in più. Probabilmente dovremo mettere a punto un metodo di lavoro collegiale, evitando per il futuro di scaricare tensioni sul lavoro parlamentare. Ma eravamo in una fase di rodaggio. In due mesi probabilmente non si poteva fare di più”.
Riguardo al futuro, elenca quali dovrebbero essere i prossimi obiettivi: “Dalla flat tax all’abolizione delle autorizzazioni preventive, dalla totale defiscalizzazione e decontribuzione per le nuove assunzioni dei giovani all’aumento delle pensioni, sono obiettivi che rimangono assolutamente validi e necessari”. E rimarca: “Senza dimenticare una riforma della giustizia in senso garantista, secondo le linee indicate dallo stesso ministro Nordio, come ha ribadito il presidente Meloni nella conferenza stampa di fine anno”.
Parlando del nuovo anno, l’auspicio dell’ex premier è che “dal 2023 gli italiani devono aspettarsi certamente un anno di duro lavoro, nel quale però non mancherà qualche segnale di speranza. Ci stiamo applicando perché sia anche l’anno della ripresa”. Pur ammettendo che tra le principali preoccupazioni c’è “uno scenario internazionale nel quale non mancano davvero le nuvole nere all’orizzonte, dalla crisi ucraina che sembra non finire mai al riaffacciarsi dell’incubo Covid dalla Cina, con il rischio della diffusione di nuove varianti anche in Occidente”.
Quali progetti ha per Forza Italia e per il centrodestra? “Semplicemente quello di lavorare per onorare gli impegni con gli italiani. Perché questo sia possibile occorre, non solo da un punto di vista numerico ma politico, una presenza forte e fattiva del centro liberale, cristiano, garantista, il centro legato all’Europa e all’Alleanza Atlantica. Quel centro che solo noi rappresentiamo come componente italiana del Partito Popolare Europeo”.
Assumono sempre maggiore consistenza le voci che vorrebbero che la Meloni lavorasse con gli alleati a un grande partito conservatore: secondo lei sarebbe possibile o Forza Italia, Lega e Fdi sono troppo diversi? “E’ un mio antico sogno, fin dal 1994. Sarebbe un passo importante verso il compimento della democrazia bipolare in Italia. Un partito di questo tipo dovrebbe essere qualcosa di simile al Partito Repubblicano negli Stati Uniti, quello di Lincoln e di Eisenhower, di Reagan e di Bush. Dovrebbe essere un partito plurale, al cui interno le idee liberali, cristiane e garantiste, che noi rappresentiamo, dovrebbero avere un ruolo fondamentale”.
LE REAZIONI NEL PARTITO
RONZULLI, ‘IN PAROLE BERLUSCONI UNICA ROTTA DA SEGUIRE’
”Oggi, come trent’anni fa, il progetto del presidente Berlusconi è vivido, chiaro, lungimirante. Oggi, come allora, la visione di un grande contenitore capace di trasformarsi in un moderno partito repubblicano sulle stile di quello statunitense, plurale, cristiano, liberale, guarda ad un assetto bipolare della democrazia come l’unico capace di garantire la stabilità di governo e, con essa, la solida tutela dell’interesse del Paese”. Così la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, sull’intervista di Berlusconi a Libero. “In tutti questi anni – prosegue – Forza Italia, guidata dal suo leader, ha lavorato a questo progetto, non solo a parole ma agendo sempre in coerenza con questo obiettivo, guardando più all’interesse della nostra comunità politica che a quello particolare di un singolo partito. L’ha fatto come determinante equilibratore della coalizione, in rappresentanza del centro liberale, garantista, europeista, componente essenziale del Ppe. Le parole del presidente Berlusconi rappresentano l’unica rotta da seguire. Quella che permetterà ad un governo omogeneo, unito e collegiale, di proseguire il suo lavoro per tutta la legislatura per cambiare, migliorare e ammodernare l’Italia”, conclude.
FERRANTE: “BERLUSCONI TRACCIA IL PERCORSO PER AMMODERNARE L’ITALIA”
“Un sogno di intere generazioni, una sfida rivoluzionaria, un’idea capace di stabilizzare e bipolarizzare il sistema politico ed istituzionale. Ancora una volta il nostro Presidente Silvio Berlusconi traccia con lungimiranza il percorso per ammodernare la nostra Italia, proiettandola nella tanta agognata terza Repubblica”. Lo scrive su Twitter Tullio Ferrante, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti.
SISTO, BERLUSCONI OFFRE ‘MANUALE DI ISTRUZIONI’ PER POLITICA E ISTITUZIONI
“Nella sua intervista a Libero, il Presidente Silvio Berlusconi fornisce un ‘manuale di istruzioni’ per il corretto rapporto tra politica ed istituzioni, affinché sia contrassegnato da un sano pragmatismo e dal necessario sguardo verso il futuro”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia e viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. “Prova di questo – prosegue -, è l’evidenza assegnata alla riforma della giustizia, che non riguarda solo il sistema giudiziario ma rappresenta uno snodo fondamentale per i rapporti tra cittadino e Stato. E’ necessario, infatti, che questa relazione non sia più avvertita come un rischio , una imposizione, ma come un percorso orientato al sano raggiungimento degli scopi sociali di ciascuno. Riformare la giustizia significa garantire la libertà e la centralità dell’individuo. E questo Silvio Berlusconi lo sostiene sin dalla genesi del proprio impegno politico”, conclude.
TOTI: “PARTITO UNICO UNITO SAREBBE BEL PASSO AVANTI” ROMA
“Siamo a inizio anno e dobbiamo crederci tutti insieme: che il 2023 sia l’anno delle riforme che cambiano la vita politica italiana. Stamani il Presidente Berlusconi, in un’intervista, rilancia il Partito Repubblicano, un partito unico del centrodestra unito. Una idea che io coltivavo già anni fa, nonostante leader e partiti recalcitranti al progetto, tra cui la stessa Forza Italia”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Sarebbe bello che, oltre a una vera autonomia per le Regioni, come quella dei Lander tedeschi, oltre al semi-presidenzialismo a doppio turno, come avviene in Francia, anche i partiti poltici facessero una passo avanti. Due schieramenti: Repubblicani e Democratici. Governatori, sindaci, parlamentari scelti con meccanismi di democrazia interna come le primarie negli USA. Sarebbe davvero un bel passo avanti. Ed è un dovere provarci!”, aggiunge.