L’epidemia del coronavirus ha causato una crisi economica impressionante. Questa grande depressione porterà più problemi di quelli dell’epidemia stessa. Il calo del PIL, in caso di ritorno della pandemia a novembre di quest’anno, potrà raggiungere anche il 14%.
Il Governo italiano, ancor prima della pandemia, avrebbe dovuto trovare delle soluzioni efficaci al debito italiano, tra i più alti nel mondo (dati Ocse), e per il rapporto Debito/PIL più alto in Europa, secondo solo a quello della Grecia.
Gli italiani hanno notizie confuse e frammentate sui fondi europei.
Grazie al nuovo Recovery Fund, chiamato dalla Commissione “Next Generation EU”, l’Italia, se tutto andrà bene, otterrà 81,8 miliardi di euro in trasferimenti (contributi a fondo perduto) e 90,9 miliardi in prestiti. Per ottenere questi soldi però, come altri Paesi, dovrà versare un maggior contributo al bilancio pluriennale europeo (2021-2027), pari al 13% della sua quota (13, dei 500 miliardi del Recovery Fund), per un ammontare totale di 65 miliardi di euro.
Quindi, a conti fatti, otterrà dall’UE in contributi effettivi (non in prestiti) 17 miliardi di euro, e non subito.
Esiste inoltre un’altra burocrazia, quella nel rapporto tra Stato e regioni. L’Italia contribuisce al bilancio europeo più di quanto ottiene, proprio a causa dei ritardi, negli accordi tra Stato e regioni, sullo stanziamento dei fondi strutturali europei; lo ha ricordato di recente anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
L’Italia avrebbe a disposizione, da subito, 6,7 miliardi di euro in fondi europei e senza cofinanziamento, sulla base del bilancio UE attuale (2014-2020). A causa della lenta trattativa tra Stato e regioni e dell’incapacità di presentare progetti credibili, questi fondi sono parcheggiati, in attesa di essere utilizzati.
Nel gennaio scorso, il campanello d’allarme sulla necessità tempestiva di spesa, pena, la loro perdita, lo aveva già suonato la Corte dei Conti europea, ammonendo l’Italia.
Il governo italiano deve avviare un’attenta campagna informativa sul corretto utilizzo dei fondi Europei. In questo momento di grande crisi economica, l’Italia e gli italiani hanno necessità di usufruire dei fondi Ue.
*CEO di Progresso, società che a Bruxelles si occupa di fondi europei e lobbying