Il Corriere delle Alpi ha riproposto in occasione del weekend la videorubrica “#uncaffèconAlessandro” che Alessandro Benetton, presidente di 21 Invest e della Fondazione Cortina 2021, fa sui social e in cui sabato 9 maggio ha parlato del complesso di inferiorità degli italiani. “Con la ripartenza vorrei che imparassimo tutti a raccontare l’Italia“, ha detto.
L’imprenditore trevigiano ha approfondito la percezione che gli italiani hanno del proprio Paese in relazione con quelli esteri, attraverso il quadro alle sue spalle del pittore italo-argentino, dipinto, quasi provocatoriamente, nel 1964 alla Biennale di Venezia in presa diretta di fronte al pubblico.
“Oggi esprimo un desiderio”, dice Alessandro Benetton, “vorrei che in questa ripartenza fossimo più convinti delle nostre potenzialità, del nostro saper fare impresa, della nostra arte e cultura e del nostro gusto per il buono e per il bello. Vorrei che imparassimo a raccontare tutto ciò e che non fossero solo gli altri Paesi ad invidiarcelo”.
Secondo Benetton – scrive Il Corriere elle Alpi – i problemi dietro questo complesso di inferiorità, perfettamente riassunti dal quadro e dall’esperienza del pittore Lucio Fontana, sono due. Il primo è la visione degli italiani nei confronti degli altri Paesi, come se fossero la “terra promessa”.
Il secondo problema, invece, si riferisce alla percezione che abbiamo di noi stessi. Un’abitudine malsana, quella di sentirci ultimi, che alla lunga non fa altro che demoralizzarci ancor di più. Proprio come Fontana che, nel momento storico in cui la pop-art americana, capitanata da Andy Warhol, spopolava, decise di tirare fuori il suo talento e mostrare ciò di cui era capace.
“Per questo ho voluto che questo quadro fosse lo sfondo dei miei video”, conclude, “perché rappresenta la forza degli italiani nel mondo, una forza che spesso dimentichiamo di avere”.