La proposta di legge di Fucsia Nissoli (Ds-Cd), deputata eletta nella ripartizione estera Nord e Centro America, dal titolo “Interventi di formazione linguistica e culturale, di formazione continua e di sostegno all’integrazione in favore dei cittadini italiani e dei loro congiunti e discendenti residenti all’estero, nonché per la promozione e la diffusione della lingua italiana nel mondo. Riforma delle istituzioni scolastiche italiane all’estero”, è stata assegnata alle Commissioni riunite Affari Esteri e Cultura della Camera.
Il testo – sottoscritto da altri 9 deputati – sarà sottoposto ai pareri delle Commissioni Affari Costituzionali, Bilancio, Lavoro e Politiche Ue. Obiettivo della proposta riformare i corsi di lingua e di cultura italiana rivolti agli italiani all’estero e l’assetto delle scuole italiane all’estero.
I corsi di lingua e le scuole italiane all’estero, sottolinea Nissoli nella presentazione del testo, “vanno inseriti all’interno di una dinamica virtuosa che promuova strategie e azioni che assicurino il mantenimento delle radici linguistico-culturali e dei legami con l’Italia da parte dei connazionali all’estero e che, insieme, sviluppi azioni integrate in favore della mobilità culturale e professionale da e verso l’Italia. L’insegnamento della lingua italiana all’estero è una priorità delle nostre comunità emigrate, attraverso la lingua esse conservano la loro identità e il legame con il loro retroterra culturale; inoltre, parlando l’italiano, gli emigrati portano la nostra cultura nel mondo di cui la lingua di Dante è viva espressione”.
È “urgente”, sottolinea la parlamentare eletta in Nord America, “una legge organica che affronti sistematicamente tutti gli aspetti dell’intervento formativo e scolastico all’estero e che risponda alla richiesta di formazione qualificata da parte dei nostri connazionali che non trovano risposte adeguate con l’attuale quadro normativo di riferimento. È necessaria – aggiunge Nissoli – una nuova governance in grado di assicurare al sistema di promozione scolastica e linguistica efficacia ed efficienza ponendo in essere adeguati interventi di qualità, in un quadro integrato pubblico-privato che garantisca la riconoscibilità e la spendibilità dei titoli conseguiti, adeguati ai contesti geografici di riferimento”.
Se “fino ad oggi abbiamo assistito a un’eccessiva frammentazione degli interventi culturali all’estero”, la deputata propone la istituzione di “un Dipartimento ad hoc, da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri” quale “strumento unitario in grado di costruire quelle sinergie necessarie per ottimizzare le risorse e per finalizzare efficacemente gli interventi”.
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