Un intervento di fine seduta per richiamare l’attenzione del governo sulla delicata e difficile situazione in cui versano gli Enti Promotori ed in generale il sistema di insegnamento dalla lingua e cultura italiana nel mondo. È quanto realizzato, al termine della seduta di ieri, dalla Senatrice del Partito Democratico Francesca La Marca, eletta nella circoscrizione estero, ripartizione America Settentrionale e Centrale.
«Ho deciso di rivolgermi al Governo – sottolinea la Senatrice La Marca – per portare all’attenzione dell’Esecutivo la drammatica situazione in cui versa il sistema di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, in particolare per quanto concerne i corsi di lingua e cultura organizzati dagli Enti Promotori. In diversi paesi, come ad esempio quelli dell’America Settentrionale e Centrale, la rete dell’insegnamento della lingua e cultura italiana si sta impoverendo, non solo per la mancanza di fondi, ma soprattutto a causa di una regolamentazione troppo stringente e di un’eccessiva burocrazia».
«Parliamo – prosegue la Senatrice La Marca – di numeri importanti. Pensate che nel solo 2021 sono stati attivati nel mondo ben 10.979 corsi di lingua e cultura italiana. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel solo anno accademico 2019/2020 erano presenti in Canada 35.590 studenti d’italiano: di questi ben 23.614 erano studenti degli Enti Promotori».
«Secondo i dati forniti su mia richiesta dalla Direzione Centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana del Ministero degli Affari Esteri – sottolinea la Senatrice La Marca – attualmente sono riconosciuti 13 enti promotori negli USA, 10 in Canada e 1 in Messico. Per l’anno scolastico 2023/24 la Direzione Generale ha ricevuto richieste da 9 enti degli Stati Uniti, 2 canadesi e dall’ente messicano».
«Come ho ribadito nel mio intervento occorre dare risposte urgenti agli Enti Promotori se non si vuole perdere un sistema di conoscenze e competenze che per anni ha permesso la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Altrimenti – aggiunge la Senatrice La Marca – rischiamo di perdere un’intera generazione di italiani o di italo-discendenti ai quali viene di fatto negata l’opportunità di conoscere la lingua e la cultura italiana, con possibili ripercussioni per l’intero sistema paese».
«Imparare la lingua italiana – ribadisce la Senatrice La Marca – è spesso il primo passo per avvicinarsi al nostro paese e si configura come un passaggio, a volte necessario, per spingere gli italo-discendenti, una comunità stimata in 80milioni di persone nel mondo, a venire a visitare i loro luoghi d’origine, il cosiddetto “turismo delle radici”».
«Per tutte queste ragioni – conclude la Senatrice La Marca – non possiamo perdere il patrimonio di conoscenze e competenze acquisite negli anni dagli Enti Promotori. Mi aspetto una risposta chiara dal Governo. Gli Enti Promotori e i loro studenti non possono più aspettare».