“Mentre tutte le migliori energie del Paese continuano ad essere spese per contrastare il contagio e salvare vite umane, il Governo ha preso giusti provvedimenti per contenere gli effetti sociali ed economici provocati dalla pandemia. Ricordiamo sempre che lo sguardo deve essere rivolto senza distinzione a tutti gli italiani, a quelli che risiedono in Italia e a quelli che risiedono all’estero, iscritti o non iscritti all’AIRE”. Lo dichiarano in una nota le deputata elette all’estero col Pd Francesca La Marca e Angela Schirò.
“L’integrazione nel Decreto Cura Italia di 5 milioni per l’assistenza diretta e indiretta dei connazionali che si trovino in stato di difficoltà è certamente un passo che va in questa direzione. Restiamo convinte, per altro, che rispetto alle misure contro la disoccupazione e per il sostegno assistenziale che si stanno prendendo in ambito UE ogni stato debba essere chiamato a prendersi cura di tutti coloro che risiedono nel proprio territorio e che fuori dall’ambito europeo analoghe misure possono essere concordate in termini bilaterali.
L’Italia, poi, non può permettersi di lasciare per strada, sia pure per obiettive difficoltà, i suoi punti di eccellenza nel mondo. Si stanno destinando somme importanti alla internazionalizzazione, ma purtroppo non c’è un’analoga attenzione per la promozione culturale nel mondo.
In questo ambito, i corsi organizzati dagli enti promotori sono sicuramente l’asse portante di una rete di straordinaria importanza che oggi corre evidenti rischi di arretramento, se non di collasso.
Gli enti gestori, nel 2020, non hanno ricevuto alcuna anticipazione di risorse, pur prevista dalle normative in vigore. Sono allo stremo e rischiano, dopo la sospensione dei corsi in presenza, anche la chiusura amministrativa. In ogni caso, il ricorso per questi gravi ritardi alle anticipazioni bancarie, ammesso che senza determinazioni ministeriali sia possibile, peserà sui bilanci e sugli equilibri finanziari degli enti”.
“A situazioni di eccezionale gravità, quali quelle che stiamo vivendo, non si può rispondere con le consuete cadenze burocratiche – sottolineano in conclusione le onorevoli dem -, ma si deve reagire con decisioni pronte e adeguate. Per questo chiediamo che nel modo più urgente, gli enti gestori siano rifinanziati nella misura massima consentita dalla normativa vigente e si operi per salvare una rete che risponde alle esigenze di centinaia di migliaia di utenti e che assicura una presenza qualificata dell’Italia nel mondo”.